Dalla famosa lettera ai capellani militari pubblicata dal giornale ’Rinascita’, alla secca comunicazione alla madre di essere stato nominato parroco a Barbiana, una località che non era neppure segnata sulle cartine della diocesi fiorentina. La fondazione delle scienze religiose di Bologna (Fsire) conserva più di 1.100 lettere scritte da don Lorenzo Milani e nel giro di due anni questo patrimonio potrà essere consultato gratuitamente attingendo a un archivio digitale.
"Oggi possiamo realizzare questo importante progetto grazie alla lungimiranza di un paio di persone – spiega Federico Ruozzi, responsabile del fondo Lorenzo Milani presso Fscire e curatore dell’Opera Omnia di don Milani –. Si tratta di Alice Weiss, la madre di don Lorenzo che nel 1973 decise di sottrarre queste carte alla famiglia stessa, agli alunni o alla diocesi, per consegnarle a un istituto di ricerca autonomo, al fine di conservarle e studiarle; e di Giuseppe Alberigo, segretario dell’allora Istituto per le scienze religiose, oggi Fscire, che prese in custodia l’archivio, permettendo così che negli anni fossero prodotti studi, edizioni critiche, monografie, documentari per la Rai e, recentemente, l’opera omnia in edizione critica".
L’altra realtà che ha reso possibile la digitalizzazione degli scritti è la Regione Emilia-Romagna, che attraverso un bando ha messo a disposizione 125mila euro per realizzare questo progetto.
"La Regione crede alla transizione digitale della cultura e ha voluto dare impulso e sostegno – sono le parole dell’assessore alla Cultura Mauro Felicori –. Con questo bando abbiamo incrementato lo sviluppo di un ecosistema digitale che possa consentire una fruizione sempre più ampia dei nostri archivi documentali e delle nostre biblioteche, e tra queste anche l’importante archivio sul lavoro di don Milani".
Non vi sono dubbi sull’importanza dell’opera del sacerdote fiorentino più volte citato anche da papa Francesco.
"La scrittura di Milani che emerge dalle carte qui conservate, in particolare dalle centinaia di lettere, è strepitosa ed essendo costruita in sottrazione diventa scultorea – spiega il segretario della Fscire, Alberto Melloni –. Lo stesso Pasolini rimase ammirato da ‘Lettera a una professoressa’. Non dobbiamo dimenticare il patrimonio fotografico, tra cui gli scatti di Oliviero Toscani. Sono immagini storiche che colgono in modo eloquente il senso di solidarietà, ma anche la solitudine del sacerdote. Allora Toscani era fra le pochissime persone ammesse a Barbiana".
L’assessore Felicori, infine, ha anche manifestato l’intenzione di unire don Milani e don Giuseppe Dossetti, strutturando un cammino da Barbiana a Monte Sole.
Massimo Selleri