L’arcivescovo e il rito del giovedì santo Lavanda dei piedi ai profughi ucraini

L’arcivescovo e il rito del giovedì santo  Lavanda dei piedi ai profughi ucraini

L’arcivescovo e il rito del giovedì santo Lavanda dei piedi ai profughi ucraini

di Massimo Selleri

Ogni Giovedì Santo la Chiesa riflette sulla sua missione. Gesù è a cena con i suoi amici e a certo punto compie un gesto che per quelli che sono a tavola è inconcepibile: lava loro i loro piedi. È noto che questa mansione era riservata agli schiavi più umili, ma a pensarci bene c’è un cosa che stupisce ancora di più: li ha lavati anche a chi l’aveva tradito, pur sapendo che lo aveva già venduto, a chi lo rinnegherà, pur sapendo che smentirà di essere un suo discepolo, a chi non crederà nella sua resurrezione e vorrà toccare le cicatrici e a chi non avrà il coraggio di testimoniare i suoi insegnamenti. Lo fa a tutti indistintamente senza alcun tipo di interesse.

"In un mondo che calcola e che presenta sempre il conto – ha spiegato il cardinale Matteo Zuppi durante la messa in cattedrale –, che si impone sugli altri e senza gli altri siamo aiutati da Gesù a lavare i piedi e anche a farci lavare i piedi. Pietro non vuole perché ragiona sempre nella logica del più grande. Anche lui, come tutti noi, deve capire che si diventa grandi quando siamo servi. Si diventa grandi per davvero e per non per una categoria astratta, ma per qualcosa di concreto. Si diventa grandi di cuore, grandi uomini e grandi donne, perché è più importante servire i fratelli che ottenere una medaglia che spesso non è altro che una semplice patacca tra le tante. Abbiamo davvero bisogno di questo amore in un mondo dove costa tutto e dove cresce l’inimicizia. Chi serve l’altro lavora per la pace". Nel ricordare il gesto compiuto da Gesù in quella che comunemente viene chiamata "l’Ultima Cena", l’arcivescovo ha lavato i piedi ad alcune persone in difficoltà seguite dalla comunità di San Egidio, ad alcuni volontari, ad alcune persone ucraine fuggite dalla guerra e ad alcune suore che, vivendo quotidianamente i tre consigli evangelici della povertà, della castità e dell’obbedienza, rendono concreti gli insegnamenti di Gesù.

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