
Il libro ’La finestra dei tuoi occhi’ viene presentato oggi alla libreria Stoppani
Nei musei si incontrano molte donne raffigurate nelle opere d’arte, ma poche donne artiste. Da questa riflessione nasce ’La finestra dei tuoi occhi. L’arte delle donne a fumetti’, (Mondadori) un libro che nasce in Francia con la narrazione di Marion Augustin, ma che chiama alla parte illustrata la bolognese Sara Colaone. Del resto l’artista, che oggi presenterà l’opera alle 18 alla libreria Giannino Stoppani, da tempo collabora con editori francesi. "E ogni volta che realizzo qualcosa là, come è successo con il libro su Georgia O’Keeffe che feci in occasione della mostra al Centre Pompidou nel 2021, succede che nasca un nuovo contatto di lavoro, perché quel volume ha fatto sì che l’editore Casterman mi chiamasse per lavorare con la storica Marion Augustin". Ed è nato un bellissimo viaggio "nelle opere di artiste, che non vengono ritratte isolate rispetto al loro contesto, ma vengono riscritte in una concatenazione tra un dipinto e l’altro e immerse in un ambiente culturale in cui esiste il lavoro con i colleghi". Il loro ruolo, emerge questo, è stato molto importante nella storia dell’arte ma i loro nomi sono stati in molti casi dimenticati.
Augustin ha fatto emergere l’importanza delle opere e suggerito una possibilità di lettura a distanza di tempo, per un pubblico adulto ma in un’ottica che può parlare anche alle persone più giovani, soprattutto grazie alla presenza di personaggi interlocutori che creano una link tra lettori e lettrici e mondo pittorico. Sfilano tra le italiane Lavinia Fontana, Sofonisba Anguissola, Rosalba Carrera e Artemisia Gentileschi che solitamente viene raccontata attraverso il trauma della violenza sessuale e del processo: qui invece le autrici si concentrano sulle sue opere e ricordano come lei sia stata la prima pittrice cui sia stata dedicato un conio di moneta. "Ho potuto scoprire anch’io artiste che non conoscevo ed è emersa una loro presenza costante anche nell’antica Roma e nell’antica Grecia, purtroppo si sono perse le tracce- continua Colaone- e quindi le prime testimonianze certe di questa presenza femminile così autodeterminata sono quelle legate all’autoritratto e a Catharina Van Hemessen, la prima artista che si ritrae dipingendosi e firmando i suoi lavori, affermando così una volontà più consapevole".
Benedetta Cucci