REDAZIONE BOLOGNA

L’ascesa e la caduta di Astorri. Al Cavaticcio si parla di Bio-On

Un’irresistibile ascesa, seguita da una rovinosa caduta. È una storia incredibile quella di Marco Astorri, il fondatore di Bio-On, la...

Nella foto, Marco Astorri Lunedì. Marco Madonia e Gianluca Rotondi parleranno di Bio-On con il vicedirettore del Carlino Valerio Baroncini

Nella foto, Marco Astorri Lunedì. Marco Madonia e Gianluca Rotondi parleranno di Bio-On con il vicedirettore del Carlino Valerio Baroncini

Un’irresistibile ascesa, seguita da una rovinosa caduta. È una storia incredibile quella di Marco Astorri, il fondatore di Bio-On, la start-up che voleva liberare il mondo dalla plastica ma che, arrivata a capitalizzare in Borsa più di un miliardo di euro, è finita nella polvere del fallimento con tanto di inchiesta della guardia di finanza e relativo processo per bancarotta.

Una storia raccontata nelle 308 pagine del libro ’L’unicorno’ (edizioni Baldini+Castoldi), scritto da Marco Madonia e Gianluca Rotondi, giornalisti del ’Corriere di Bologna’. Se ne parlerà lunedì alle 19.30 a ’Lido Ruggine’, la rassegna estiva al Giardino Klemen al Cavaticcio, con i due autori e con Valerio Baroncini, vicedirettore del Carlino.

Il volume racconta appunto la storia vera di Astorri e Guido Cicognani, narrata con il ritmo di un film e l’intensità di un romanzo. E se fosse possibile produrre una plastica che non fa male all’ambiente? Una plastica biodegradabile, il PHA, prodotta con materiali di scarto? È questa l’intuizione di Astorri: non un chimico, ma un semplice grafico pubblicitario di Bologna che vuole trasformare il sogno in realtà. È così che nasce Bio-On, un’azienda che si avvale di un singolare modello di business improntato non sulla vendita del Pha, ma della licenza per il suo utilizzo. Il successo non tarda ad arrivare: grazie a uno stile comunicativo aggressivo. Nel giro di pochi anni, l’azienda arriva in Borsa e raggiunge la quotazione di un miliardo: è il secondo Unicorno italiano dopo Yoox. Le cose si incrinano però quando la direzione avvia la costruzione di un impianto produttivo, molto più costoso del previsto, e soprattutto quando, con un video su YouTube, lo shortista Gabriele Grego accusa Bio-On di essere un’impresa fittizia, truffaldina. È l’inizio della fine: uno tsunami finanziario e giuridico mette fine al sogno della plastica pulita.