Via Azzurra Bologna, la protesta: "Basta morti investiti: servono velox e dossi visibili"

Cittadini e associazioni si sono riuniti ai giardini Arcobaleno. L’assessore alla Mobilità Orioli: "Stanziati 13 milioni per la sicurezza"

Bologna, 27 ottobre 2022 - "Non è accettabile morire mentre si attraversa la strada". Un dissenso netto. Forte, disperato. Sprigionato da una rabbia che non intende rimanere muta. E che i tantissimi cittadini ritrovatisi ieri sera in via Azzurra hanno voluto condividere per dare il via "a una riflessione urgente, che guardi verso un cambiamento non solo nella mobilità, ma nell’intero ecosistema urbano". L’assemblea pubblica – proposta dal’associazione Salvaiciclisti e dai promotori della campagna Bologna 30 – è stata realizzata non a caso nei giardini Arcobaleno, a due passi da quella ‘maledetta’ strada in cui sabato scorso ha trovato la morte Luisa Giovannini, l’ottantaduenne investita da un’auto mentre si trovava sul marciapiede. E dove, prima ancora, era stato investito un giovane pedone.

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Via Azzurra, la protesta
Via Azzurra, la protesta

Due episodi non isolati, ma che confermano "una situazione di pericolo costante". Dopo l’ennesima morte sulle strade bolognesi, infatti, l’auspicio è quello di "nuove azioni da introdurre per realizzare una città sicura, in cui nessuno debba aver paura di camminare o pedalare per strada". Quali? "C’è una grande convergenza riguardo l’idea di portare avanti in tempi rapidi la città a 30 kmh e ne siamo contenti. La differenza, però, sta in come questa misura sarà attuata: non potrà infatti limitarsi alla segnaletica – spiega Fabio Bettani, presidente della Consulta della bicicletta –. Chiediamo attraversamenti rialzati, visibili a chi arriva in auto, per esempio attraverso golfi che allarghino i marciapiedi, in modo tale che il cittadino non sia costretto a mettere il piede sulla strada prima di essere visibile a chi transita, perché nascosto dalle auto in sosta".

In prima fila anche l’assessore alla Mobilità, Valentina Orioli. "L’amministrazione sta facendo un percorso importante per mettere in sicurezza la città e i progetti riguardo il tema sono numerosi: riceviamo tante segnalazioni e in via Azzurra ci stiamo già muovendo – afferma –. D’altra parte, ci sono anche ulteriori zone su cui intervenire: purtroppo i lavori pubblici richiedono tempo, ma abbiamo circa 13 milioni in appalto sui temi di sicurezza. Fondamentale sarà ascoltare i cittadini e quello che vogliono proporre".

Ieri sera, infatti, sono stati proprio gli stessi cittadini a rivestire il ruolo da protagonisti, per rivendicare a gran voce la necessità di "azioni concrete". Come Agostino Giordano, residente in via Vizzani. "Sono sceso giù in strada sabato scorso, pochi minuti dopo l’incidente fatale. E oggi (ieri, ndr) porto qui l’indignazione e la rabbia dei cittadini della zona, che non ne possono più: è una situazione invivibile per pedoni e ciclisti. Qualcuno, per esempio, chiede la rimozione dei parcheggi lungo la strada perché è diventato difficile persino attraversare sulle strisce – conferma il cittadino –. Siamo qui, a un anno da un altro tragico incidente che ha macchiato questa zona, ma dodici mesi dopo non è stato fatto ancora nulla: così è difficile collaborare". Sabato scorso "ho placato la rabbia di chi si stava scagliando sui vigili, ormai esausto a causa di questa mancata sicurezza – va avanti il residente –, ma non dimentichiamoci che noi ci lamentiamo da anni: non c’è un dosso. Non c’è un autovelox. Non bisogna aspettare che avvengano le tragedie per muoversi". Intanto ieri mattina, in tangenziale, all’altezza del Navile, un altro incidente tra auto e moto: il motociclista, 60 anni, è ricoverato in prognosi riservata.

 

 

 

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