L’assessore Priolo "Impianti e nuovi invasi La Regione punta 650 milioni di euro"

È la somma che, in tre anni, viale Aldo Moro investirà contro la siccità "Che estate ci attende? Siamo prudenti, aspettiamo una mano da Roma. Ma desalinizzare l’acqua del mare è una soluzione ancora lontana".

L’assessore Priolo  "Impianti e nuovi invasi  La Regione punta  650 milioni di euro"

L’assessore Priolo "Impianti e nuovi invasi La Regione punta 650 milioni di euro"

di Giorgia De Cupertinis

Irene Priolo, assessora regionale Ambiente e Protezione civile, quali sono gli strumenti che la Regione sta introducendo per fronteggiare la siccità?

"I cambiamenti climatici sono un fatto. Dobbiamo intervenire seriamente o avremo solo emergenze da inseguire. Già a inizio gennaio ho convocato la Cabina di regia regionale sulla severità idrica, attivata già la scorsa estate con la dichiarazione dello Stato di emergenza nazionale, per valutare i provvedimenti necessari e non farci trovare impreparati. Oltre il 90% degli interventi finanziati con i quasi 11 milioni assegnati lo scorso anno all’Emilia-Romagna sono stati ultimati. Gli altri sono in corso. Ma non basta".

Quali i progetti in atto (e futuri) per la raccolta delle acque?

"Stiamo investendo circa 650 milioni tra risorse programmate nel 20182020 con il Piano Invasi, Pnrr e altri fondi ministeriali. Aumenteranno la disponibilità di acqua di 75 milioni di metri cubi. Altri 46 milioni di metri cubi arriveranno dal risparmio idrico e 12 da altri interventi con la realizzazione di piccoli impianti di depurazione, l’aumento dell’efficienza di alcuni esistenti o la razionalizzazione nell’utilizzo delle acque. Ma è necessario lavorare con politiche plurime che guardino allo stoccaggio, ma anche al riutilizzo delle acque reflue e alla riduzione di perdite e consumi Il prossimo Piano di Tutela delle acque muoverà in questa direzione".

Ci sono stati miglioramenti dopo le recenti piogge?

"Le precipitazioni, in questo autunno-inverno, pur in linea con le medie, sono state distribuite in maniera molto disomogenea sul territorio, con un deficit del 45% rispetto alla media degli ultimi 30 anni nella zona occidentale e un analogo surplus nella zona orientale. Sono sotto gli occhi di tutti le foto della tracimazione della diga di Ridracoli. Pertanto, in questo inizio marzo le portate dei fiumi risultano in crescita rispetto a febbraio nel territorio romagnolo, mentre in Emilia le medie del periodo risultano inferiori con gli invasi del piacentino che registrano scarsi indici di riempimento e che destano preoccupazione".

Che riscontro c’è da parte degli agricoltori?

"Sono sicura che il mondo dell’agricoltura farà la sua parte. In base alle precipitazioni e allo stato dei corpi idrici dovranno valutare quali colture piantare. La riflessione è aperta ma necessaria anche da parte loro".

Desalinizzare le acque del mare potrebbe essere una soluzione?

"Prima di arrivare a scelte di questo tipo, che richiedono studi adeguati, e che non dobbiamo escludere, bisogna agire sul fronte risparmio, riuso della risorsa idrica e su un nuovo modello di sviluppo economico".

Che estate si prospetta?

"La settimana prossima, con la cabina di regia valuteremo il da farsi in base al riempimento di bacini e falde e allo stato di salute del Po, che dipende dai grandi laghi del nord e ha già ha medie vicine ai minimi storici. Attendiamo anche i passi del Governo. La cautela è d’obbligo".

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