L’atleta del volley: "Ho dovuto trovare un equilibrio Ma la pallavolo insegna a crescere insieme"

Esistono anche gli eccessi: come la pressione degli allenatori sui giovani per il peso corporeo.

Ottimi risultati in campo sportivo e scolastico, coesistono? In un istituto superiore di primo grado, circa l’80% degli alunni fa sport e la maggior parte di loro riesce ad avere buoni voti a scuola e a mantenere un alto livello sportivo. È stato constatato che per portare avanti due o più attività serve sicuramente costanza. A volte però lo sport può anche avere un’influenza negativa sui giovani, come dimostrano i recenti, ma non unici, episodi di violenza da parte degli allenatori sugli atleti. Nella maggior parte dei casi, le vittime di questi abusi hanno troppa paura di parlare e di esporsi. Queste violenze non sono solo fisiche, ma anche verbali e psicologiche. L’importanza del peso corporeo ad esempio in alcune discipline può arrecare un senso di inadeguatezza e oppressione. Per comprendere meglio l’influenza che lo sport può avere sui giovani, abbiamo intervistato una pallavolista di serie B2 della società Volley Team Bologna. "La gestione degli impegni sportivi e scolastici – dice – in alcuni periodi è stata più difficile a causa i numerosi impegni, tra allenamenti e partite spesso fuori Bologna. Ovviamente crescendo e salendo di livello gli impegni sono inevitabilmente aumentati ed è stato compito mio trovare il giusto equilibrio tra pallavolo, scuola e poi università. Ho imparato a ritagliare del tempo libero, tra gli impegni quotidiani di allenamenti e partite. La pallavolo rimane uno sport tra i più adatti per i ragazzi, perché permette sia una crescita individuale che di squadra; insegna a lavorare in gruppo, a rispettare le regole, a fidarsi dei compagni e dell’allenatore attraverso il divertimento".

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