L’Ausl: "Non vogliamo chiudere le Usca"

Squadre anti Covid a casa, la normativa prevede oggi lo stop. Maccaferri: "Cerchiamo di proseguire l’attività". Trattativa con la Fimmg

di Donatella Barbetta

Oggi cala il sipario sulle Usca. Le Unità speciali di continuità assitenziale terminano i loro turni iniziati a marzo del 2020, quando avviarono le cure domiciliari per i malati di Covid, diventando la prima linea sul territorio. Ma sotto le Due Torri le Usca potrebbero rinascere, magari con un nome diverso.

"È la normativa nazionale che prevede il termine delle Usca – precisa Cristina Maccaferri, direttore del Dipartimento cure prmarie dell’Ausl – ma noi siamo in una fase di transizione e puntiamo a potenziare l’assistenza sul territorio e quindi a proseguire la loro attività con il Covid o con qualunque malattia infettiva, anche per non buttare via le competenze acquisite dai professionisti. Pensiamo che il lavoro di queste squadre possa essere inserito all’interno dell’assistenza primaria che raggruppa medici di medicina generale e medici di continuità assistenziale, conosciuti come guardia medica. E stiamo cercando anche di mantenere le stesse sedi o almeno averne una in ognuno dei sei distretti. Il nuovo nome? Forse Uca, ossia Unità di continuità assistenziale, vedremo".

I NUMERI

Maccaferri snocciola i numeri delle Usca, nate nella fase più difficile dell’emergenza pandemica: "Dovevano terminare l’attività lo scorso 31 marzo, poi sono state prorogate. I 126 medici hanno svolto su vari turni un totale di oltre 63mila prestazioni, tra cui 32.553 triage telefonici, 29.514 visite domiciliari e 1.110 visite nelle Cra, le Case residenza per anziani".

LA TRATTATIVA

Anche Salvatore Bauleo, segretario provinciale della Fimmg, ritiene che l’esperienza delle Usca sia un valore da preservare, ma ad alcune condizioni: "Se il quadro epidemiologico lo richiede, proponiamo che i compiti delle Usca vengano trasferiti con incarichi diurni a medici di medicina generale a quota oraria con la stessa retribuzione. Quale? Per le Usca era di 40 euro all’ora e del resto alcuni camici bianchi sarebbero gli stessi. Siamo in trattativa con l’Ausl e speriamo di arrivare presto a un accordo. Nel frattempo? I malati Covid li seguiamo noi medici di famiglia: la maggior parte ha sintomi leggeri e può rimanere a casa".

I NUOVI CASi: 1.226

I contagi sono saliti a 1.226 e aumentano anche le persone in isolamento domiciliare, 7.052 registrate nella rilevazione di martedì. Sedici diagnosi Covid nelle terapie intensive, come riporta il bollettino della Regione, con tre pazienti in più. Purtroppo, due vittime: una donna di 92 anni e un uomo di 78.

NEGLI OSPEDALI

"L’impatto del Covid sugli ospedali non è proporzionato al numero di infetti che registriamo ogni giorno. È una fase nuova della pandemia – sottolinea Paolo Bordon, il direttore generale dell’Ausl – per gli impatti organizzativi. C’è qualche caso in più di necessità di ricovero, ma entrano prevalentemente persone che hanno ‘anche’ il Covid. Gestiamo l’attuale fase secondo il modello delle bolle, che dà la possibilità all’interno del reparto specialistico di gestire in sicurezza il malato anche di Covid. Se poi c’è la necessità di trattare il solo Covid, abbiamo il nostro reparto al Maggiore unitamente alla dotazione di posti letto del Sant’Orsola. In terapia intensiva e semi-intensiva abbiamo 9 persone, tra noi e il Sant’Orsola". I ricoverati per Covid sono poco meno di 50. Bolle: al Sant’Orsola ci sono 68 pazienti, al Maggiore erano in 49 fino a mercoledì. "Abbiamo la certezza che in città il virus giri moltissimo", osserva Bordon che raccomanda "il buon senso: quindi lavaggio delle mani, mascherina e distanziamento, a prescindere dagli obblighi vigenti" e infine fa un appello per la quarta dose: "Consigliamo ai cittadini della categoria interessata di farla, a maggior ragione vedendo la crescita dei contagi".

CENTO ASSUNZIONI

AL SANT’ORSOLA

Soddisfatta la Fp Cgil al termine di un incontro con la direzione del Sant’Orsola. "L’Azienda ha autorizzato un blocco di 100 assunzioni – spiega Gaetano Alessi, segretario di Bologna – e le risorse arriveranno scaglionate entro la fine delle ferie estive".

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