L’Ausl sospende il medico "Grave danno alla nostra immagine L’Azienda deve essere tutelata"

Il direttore generale Paolo Bordon annuncia che l’oculista non è più ufficialmente operativo da sabato. Sotto choc i colleghi del Maggiore: "Persona gentilissima, ottimo professionista. Siamo senza parole".

L’Ausl sospende il medico  "Grave danno alla nostra immagine  L’Azienda deve essere tutelata"

L’Ausl sospende il medico "Grave danno alla nostra immagine L’Azienda deve essere tutelata"

di Monica Raschi

L’Azienda Usl di Bologna ha sospeso Giampaolo Amato. L’oculista non è più ufficialmente occupato negli organici dell’Azienda sanitaria da sabato, dal giorno cioè in cui è stato arrestato.

Il professionista, con un passato come medico sociale alla Virtus Basket, è stato arrestato al termine di un anno e mezzo di indagini con l’accusa di aver ucciso la moglie, Isabella Linsalata, 62 anni, anche lei dottoressa, con un cocktail di farmaci somministrato nel tempo. L’uomo deve rispondere di omicidio volontario aggravato, peculato, perché si è impossessato, secondo le accuse, di medicinali di cui aveva disponibilità in ospedale, e detenzione di medicinali con effetti psicotropi presenti nelle tabelle degli stupefacenti.

Un’indagine condotta nel riserbo più assoluto, tanto che nemmeno i vertici dell’Azienda sanitaria ne sapevano nulla ma, come ha dichiarato Paolo Bordon, direttore generale "il medico è stato sospeso a far data da sabato, da quando è stato arrestato. E abbiamo chiesto tutti gli atti alla Procura perché vogliamo valutare anche eventuali altre azioni. Il danno di immagine che stiamo subendo è enorme quindi non escludiamo di costituirci parte civile. Il buon nome della nostra Azienda deve essere tutelato".

Anche l’Ordine dei medici di Bologna sta provvedendo alla sospensione, atto che sarà noto in questi giorni.

Lo choc all’interno dell’ospedale è enorme in quanto persona molto conosciuta anche per il suo impegno in qualità di medico con specializzazione in sport ma anche per la sua professionalità.

"Una notizia che ci ha lasciato senza respiro, che non riusciamo nemmeno a commentare tanto sembra incredibile – affermano alcuni medici del Maggiore dove il dottore svolgeva la sua professione di oculista –. Un collega sempre cortese, un bravissimo medico, molto elegante anche nei modi di rapportarsi con gli altri... è qualcosa che nessuno di noi poteva sospettare nemmeno lontanamente".

Amato non aveva mai parlato con nessuno dei problemi familiari e, tantomeno, della relazioniìe extraconiugale: "No, nemmeno una confidenza di sfuggita. Ci sembrava una persona piuttosto serena. Adesso, in verità, erano alcuni giorni che non si vedeva, non aveva detto nulla ma si è pensato che fosse andato in vacanza, visto che eravamo a ridosso delle festività pasquali".

Altro aspetto che inquieta è la gamma di farmaci utilizzati, lungo il tempo, per la somministrazione mortale: il midazolam che viene utilizzato per ridurre l’ansia e indurre sonnolenza, sedare o anestetizzare prima di alcune procedure mediche o interventi chirurgici e il sevoflurano, altro potente agente anestetico. Tutti medicinali non reperibili sul libero mercato ma a disposizione degli ospedali. E’ quindi più che mai ipotizzabile, come sottolineato dagli inquirenti negli attivi dell’inchiesta, che il medico abbia prelevato questi anestetici dagli armadietti ospedalieri.

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