Scatta l’operazione per salvare uno dei simboli dell’Appennino. Si tratta del Ponte di Castrola, classica opera a schiena d’asino a cavallo dell’antico percorso che collega i territori della valle del Limentra con le valli del Brasimone, del Setta e del Bisenzio. L’attuale manufatto risale alla metà dell’800, ma si hanno notizie di un attraversamento del torrente nello stesso punto già nel 1189, appartenente all’importante Abbazia benedettina di Montepiano, posta proprio sul valico fra Setta e Bisenzio. Il ponte, bene storico tutelato, versava in condizioni pessime ed era a rischio di crollo. Dopo un piccolo consolidamento provvisorio, effettuato dalla Bonifica Renana nel 2020, si dà il via al restauro completo dell’opera: un ponte a schiena d’asino, a campata unica, realizzato con blocchi squadrati di arenaria locale e caratterizzato da un’elegante sagoma incurvata, con appoggi massicci, in contrasto con il sottile spessore dell’arco in chiave. Dopo una complessa attività preventiva per fissare i ponteggi, parte ora il restauro vero e proprio, con il consolidamento delle strutture portanti, la ricostruzione di parapetti e selciato di transito.
Fortemente voluto dai Comuni di Castel di Casio e di Camugnano, congiuntamente alle associazioni locali, a Nuèter e al Cai, il restauro del Ponte di Castrola comporta un investimento di 500mila euro, resi disponibili per il 90% dal Gal Appennino Bolognese e per il 10% dalla Bonifica Renana, cui compete anche la progettazione esecutiva, già conclusa, e la direzione lavori. Il restauro del ponte è un intervento connesso al recupero anche di 10 chilometri dell’antico percorso coincidente con il sentiero Cai 149 che collega il borgo di Guzzano con la piazza di Castel Casio. Anche tale intervento è in fase di realizzazione da parte della Bonifica Renana; entrambe le opere verranno concluse entro la primavera del 2024. "Salutiamo con soddisfazione l’avvio del cantiere per il restauro del ponte di Castrola e per il correlato collegamento sentieristico che, a lavori conclusi, offrirà al territorio un motivo in più di attrazione turistica e di fruizione sportiva delle splendide valli appenniniche", dichiara Tiberio Rabboni, presidente del Gal. "La collaborazione con il Gal Appennino Bolognese nella sistemazione della rete sentieristica rappresenta una parte significativa degli interventi che il Consorzio realizza in Appennino", sottolinea Valentina Borghi, presidente della Bonifica Renana.