"Abbiamo alzato l’asticella tantissimo e in fretta, quindi le aspettative sono comprensibili, ma io ricordo quando rischiavamo di pareggiare con il Fiorenzuola.... Insomma, ci vorrebbe un po’ più di equilibrio". Gianluca Morozzi, scrittore e tifoso rossoblù doc, ha ancora negli occhi la vittoria di Roma (‘Un’atmosfera che non scorderò mai’), ma guarda già avanti.
Morozzi, in una stagione fantastica come questa c’è qualcuno che storce il naso per la sconfitta col Genoa. Tifosi incontentabili?
"Se significa alzare un trofeo e qualificarsi in Europa, sono ben contento di perdere tutti gli anni l’ultima con il Genoa (ride, ndr). Intendiamoci, a nessuno piacciono le sconfitte, più che altro perché siamo stati superati in classifica da avversari che non lo meritano, però tra qualche giorno ci scorderemo tutti del balletto di Kean e dei gol di Vitinha e Venturino. Abbiamo aperto la bacheca, non so è chiaro, abbiamo giocato partite indimenticabili, anche in Champions".
Non c’è il rischio che, alla prima flessione, si deludano le aspettative della città?
"Molti tifosi sono giovani, si sono appassionati da poco, i tempi della serie C non li hanno vissuti. CI si abitua in fretta a vincere, lo capisco, ma le emozioni dell’Olimpico sono indelebili".
Il prossimo anno cosa si aspetta?
"Innanzitutto fare un secondo anno così significa allontanare lo spettro di un ritorno nella mediocrità. Io credo che l’Europa League sia abbordabile, penso che andremo avanti un bel po’. E poi vi dico: la rosa del Napoli campione non è così irraggiungibile, e anche quella dell’Atalanta che si sta mangiando le mani, dunque chissà che, in due o tre anni, si possa anche noi lottare per lo Scudetto".
Addirittura....E cosa serve per provarci?
"Innanzitutto, Italiano deve rimanere, se no ripartiamo da zero. Poi, al netto delle partenze che ci possono essere, la rosa va puntellata, e bisogna decidere quanto credere in alcuni giocatori, come Dallinga. Per il resto, le potenzialità per un’altra grande stagione ci sono: Castro e Dominguez avranno un anno in più, Cambiaghi e Ferguson non partono infortunati, insomma le premesse sono buone".
Non bisogna abbattersi per qualche inciampo nel percorso...
"Anche il Napoli è inciampato, la prima giornata perse a Verona, poi con l’Atalanta, basta fare tragedie se inanelliamo una sconfitta, dai: quelle con il Milan pre-Coppa, Firenze e Genoa alla fine non contano davvero nulla. Un po’ di calma ed equilibrio ci vorrebbe".
Di questo rapporto simbiotico tra la squadra e la città, che dice?
"In 42 anni da tifoso non ho mai visto un rapporto così stretto, uno stadio così partecipe e vivo, neanche ai tempi di Mazzone, per dire. E credo che i giocatori e il mister l’abbiano sentito: a Roma ad ogni contrasto si esultava, questo clima positivo, felice, ti svolta la vita. Adesso è un piacere andare allo stadio, anni fa era quasi un lavoro. Vedrete che faremo un’altra bellissima stagione".
Andrea Bonzi