FRANCESCO MORONI
Cronaca

Le Cucine Popolari: "Per noi è fondamentale"

"Mi sarebbe piaciuto vedere don Matteo affacciarsi al balcone, ne sarebbe valsa la pena. Poi però ha prevalso un...

"Mi sarebbe piaciuto vedere don Matteo affacciarsi al balcone, ne sarebbe valsa la pena. Poi però ha prevalso un...

"Mi sarebbe piaciuto vedere don Matteo affacciarsi al balcone, ne sarebbe valsa la pena. Poi però ha prevalso un...

"Mi sarebbe piaciuto vedere don Matteo affacciarsi al balcone, ne sarebbe valsa la pena. Poi però ha prevalso un altro sentimento: la felicità di poterlo rivedere in bici a Bologna". Roberto Morgantini, mente pensante e braccia impegnate dietro le Cucine Popolari, lo ammette: l’immagine di Zuppi nuovo Papa gli è passata davanti agli occhi più volte.

Chi è per lei l’arcivescovo? "Una persona che ha portato luce a Bologna. E ha ricucito quella frattura che esisteva prima tra laici e cattolici".

Non proprio cose da poco... "In sostanza ha fatto cadere quel muro che c’era prima dando spazio all’incontro, al confronto, al dialogo".

Che rapporto c’è tra le Cucine Popolari e don Matteo? "Noi siamo laici, ma con Zuppi siamo sempre riusciti a fare cose strepitose. Gestiamo assieme una cucina, tanto per fare capire fin dove siamo arrivati, cioè quella di Padre Marella".

Qualcosa che, con altri profili, sarebbe stato difficile mettere in campo? "Penso proprio di sì, invece è possibile proprio perché sia da una parte che dall’altra ci sono ascolto e dialogo. Zuppi ci fa pensare che, in un mondo che va sempre peggio, è ancora possibile costruire un posto migliore contro chi vuole spargere odio".

Poterlo riabbracciare a Bologna, quindi, che effetto fa? "È bello, come ho detto, anche solo poterlo rivedere in bicicletta tra i portici. Lui veniva sempre da noi a Natale, a distribuire pasti caldi, in particolare prima dell’impegno con la Cei, ma anche dopo. Zuppi per Bologna c’è sempre, è sempre presente. E questo è davvero molto bello".

Francesco Moroni