Le dimore storiche si svelano ai visitatori

Da oggi e per le prossime settimane le stanze più segrete di numerosi edifici saranno aperte gratuitamente al pubblico in tutta la provincia

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Torri, ville e palazzi privati si aprono alle visite del pubblico, da oggi e per le prossime settimane su iniziativa dell’Associazione dimore storiche italiane (Adsi) e dell’Associazione ville storiche bolognesi. Oggi, in coincidenza con la giornata nazionale, tra Bologna, Valsamoggia e Minerbio, si aprono gratuitamente le porte a cinque gli edifici che potranno essere visitati: Palazzo Bevilacqua Ariosti, Palazzo Boncompagni e Palazzo Zani in città, oltre alla Rocca Isolani e alla Torre di Gazone (nella foto) rispettivamente a Minerbio e Monteveglio. Per accedere è necessaria la prenotazione (www.adsi.itgiornatanazionale), e si coglie così l’occasione di ammirare le camere dove soggiornò durante le sue campagne in Italia Carlo V d’Asburgo; oppure la stanza dove nacque Papa Gregorio XIII, inventore del calendario gregoriano, adottato da tutto il mondo occidentale; ma anche l’occasione per ammirare alcune delle opere di maggior prestigio realizzate da artisti del calibro di Guido Reni e di Jacopo Barozzi, detto Il Vignola.

"Quella delle dimore storiche è una rete unica, dall’immenso valore sociale, culturale ed economico che i proprietari si impegnano quotidianamente a custodire e a valorizzare - afferma Beatrice Fontaine, presidentessa Adsi-Emilia Romagna - Oltre a essere un patrimonio storico-architettonico di rara bellezza, questi edifici sono anche il perno per lo sviluppo di una economia circolare per i borghi in cui si trovano. Il 54% di tali immobili è infatti ubicato in piccoli comuni con una popolazione inferiore a 20.000 abitanti e, nel 29% dei casi, addirittura sotto i 5mila residenti, come nel caso di Minerbio e Monteveglio".

Da segnalare il caso del piccolo centro di Valsamoggia dove la famiglia Candi ha recentemente portato a termine un restauro che si è giovato degli studi di Vittorio Lenzi, e che hanno riguardato la Torre di Gazone, dal nome della famiglia che l’ha abitata per quasi trecento anni. La cui storia è collegata alle diverse lotte tra Longobardi e Bizantini, tra le città di Modena e Bologna nonché tra il Papato e l’Impero. Ed è iniziato da ieri dalla villa Magnani alle Tombe di Zola, il cartellone delle passeggiate di primavera dell’associazione ville storiche bolognesi, che vede Mauro Carboni, Daniele Pascale, Romolo Dodi e Achille Lodovisi guidare le visite prossime alla Rocca di Vignola (28 maggio), la Chiusa di Casalecchio (4 giugno), Villa Beatrice ad Argelato (11 giugno) e la Rocca di Dozza (18 giugno), Prenotazioni sul sito www.villebolognesi.it.

Gabriele Mignardi

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