Le farmacie e il Covid in un graphic novel

Matteucci spiega il lavoro realizzato per Federfarma "La storia è nata dai racconti molto vivi dei professionisti".

Le farmacie e il Covid  in un graphic novel

Le farmacie e il Covid in un graphic novel

di Francesco Moroni

Si scorrono le pagine e sullo sfondo bianco spuntano alcune parole. Sono termini entrati nel nostro vocabolario durante la pandemia, su una tavola si legge chiaramente ‘Fare squadra’: intorno ci sono farmacisti al lavoro, tra mascherine e altri dispositivi di protezione. Ancora immagini, insieme a poche e semplici parole. E’ la Farmacia ai tempi del Covid, l’ultimo graphic novel dell’illustratore Matteo Matteucci. Il lavoro è stato presentato la scorsa settimana in Fiera a tutti i farmacisti d’Italia, in occasione di ‘Cosmofarma’: "Non vogliamo dimenticare quel periodo, ma raccontarlo come lo abbiamo vissuto per capitalizzare l’esperienza sotto tutti i punti di vista, personale, professionale e sociale", spiega Massimiliano Fracassi, presidente di Federfarma Bologna. Viene pubblicato così un progetto di 64 pagine realizzato dal disegnatore bolognese e docente di discipline pittoriche al liceo artistico Arcangeli, per tornare a quei tremendi giorni con gli occhi di chi non si è mai fermato.

Matteucci, come nasce il graphic novel?

"Mi è stato proposto questo lavoro per raccontare le farmacie durante la pandemia, e la prima cosa che ho pensato è stata… Come lo faccio? Come scrivo questa storia, con quali strumenti? Così ho deciso di chiederlo a loro".

Ai farmacisti?

"Sì. Ci siamo visti nella sede di Federfarma con oltre 20 associati che hanno raccontato tutto il proprio mondo, il modo in cui hanno lavorato e operato".

Sono emerse storie particolari?

"È venuta fuori una necessità importante di doversi sfogare, di buttare fuori questa grande fatica che hanno vissuto. Ho accolto le loro esternazioni e mi sono reso conto di come fossero ancora molto vive: ecco la storia".

Poi?

"La formula perfetta era quella di lasciar raccontare ai farmacisti il proprio vissuto. Ci è venuta però l’idea delle parole chiave: ‘mascherina’, ‘vaccini’ e tutto il resto. Ma non solo, anche stati d’animo come ansia, imbarazzo, consapevolezza di essere sul fronte e altro".

Così sono arrivate le illustrazioni?

"Il passaggio è stato breve: il racconto era già scritto ed è bastato sintetizzarlo attraverso le immagini. Il graphic novel non segue un ordine cronologico: si può aprire il racconto a metà e iniziare a leggere. Poi ho scelto di utilizzare colori freddi".

Come mai?

"Tendo spesso a utilizzarli. In questo caso si tende molto verso il blu e il viola: nella teoria dei colori rappresentano profondità e abbiamo scelto una palette che potesse richiamare una situazione drammatica, difficile da affrontare".

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