GIOVANNI DI CAPRIO
Cronaca

Le fragilità del mondo di oggi: "Un libro che è pieno di speranza"

Zuppi alla presentazione del volume di Garofoli e Mattarella. Sotto la lente natalità e realtà digitale

Da sinistra Roberto Garofoli, Agnese Pini, l’arcivescovo Matteo Zuppi e Bernardo Giorgio Mattarella all’incontro di ieri

Da sinistra Roberto Garofoli, Agnese Pini, l’arcivescovo Matteo Zuppi e Bernardo Giorgio Mattarella all’incontro di ieri

Gli attuali scenari geopolitici, la sicurezza militare, i dazi di Trump, ma anche il contrasto all’evasione e la sempre più necessaria razionalizzazione della spesa pubblica: "per affrontare queste sfide serve un’azione più incisiva delle politiche nazionali". Ne sono convinti Roberto Garofoli e Bernardo Giorgio Mattarella autori del lungo saggio Governare le fragilità - Istituzioni, sicurezza nazionale, competitività (Mondadori). Dati, numeri, analisi. Il libro esamina le tante debolezze che rischiano di oscurare i pur numerosi punti di forza del nostro Paese: "Si tratta di fragilità che necessitano di risposte in tempi lunghi", come dice Mattarella, alla luce dei tanti anni di studio che hanno portato al libro realizzato assieme a Garofoli.

E il tema cruciale "è la necessità non più rinviabile di poter contare su un sistema di governo rafforzato e su una macchina amministrativa più efficiente, in grado sia di condurre che dare continuità alle riforme", sostengono i due autori.

Ma "come si governano le fragilità?" è la domanda principale che la direttrice di Qn-il Resto del Carlino, La Nazione, il Giorno e Luce! Agnese Pini, pone al cardinale e arcivescovo cittadino Matteo Zuppi, all’interno della biblioteca dell’Archiginnasio: "Questo libro non solo dovrebbe essere la base per i lavori dei prossimi 30 anni, ma è anche un sofferto bilancio degli scorsi tre decenni – dice Zuppi –. Non serve solo far funzionare il sistema, occorre anche governarlo: le fragilità sono connesse con la complessità storica che ci troviamo a vivere". Il libro, per Zuppi, "è pieno di speranza".

Quindi, "partendo dall’analisi di un mondo che sta cambiando in peggio, ci siamo chiesti da dove risalgono alcune fragilità storiche del nostro Paese", ha detto Garofoli. Tra queste la natalità: "Non credo che sia una debolezza che possa essere superata – chiosa Garofoli –. È il vero dramma del nostro Paese".

E poi anche imprese, produzione, industria, scuola, università e sanità. L’accento finale è posto sul ritardo rispetto ai Paesi europei per livello di digitalizzazione: "È uno dei fattori più grandi che affronteremo in futuro tutti insieme, anche con l’Europa", chiude Zuppi. Marco Dugato, direttore Spisa (Scuola di specializzazione in studi sull’amministrazione pubblica) dell’Alma Mater ha introdotto la serata: "Il governo delle fragilità è ormai una questione tecnica che va affrontata", ha detto.

Giovanni Di Caprio