"Bologna non è una città per donne". Le opposizioni attaccano l’amministrazione dopo lo stupro in via dell’Unione. A cominciare da Manuela Zuntini di Fratelli d’Italia, che paragona Bologna a "Gotham City": "Due violenze sessuali in zona universitaria in meno di un mese rappresentano un fallimento delle politiche sulla sicurezza messe in atto dal Comune e dalla giunta Lepore, che cerca ridicoli palliativi per non intervenire in maniera seria. Gli ultimi dati confermano che Bologna è una delle città più pericolose d’Italia per le donne, con 219 denunce nel 2022".
Rincara la dose Francesca Scarano del gruppo Misto: "Ormai a Bologna si vive nella paura, specialmente se si è ragazza – sferza Scarano –. Continuare a negare la realtà, che tutti i giorni peggiora con nuovi e sempre più drammatici casi di violenza consumata o tentata, significa rendersi complici di una situazione non più tollerabile".
"La violenza è senza freni – aggiunge Matteo Di Benedetto (Lega) –. Chiediamo di prendere serie misure per la sicurezza e l’incolumità delle donne, che non possono vivere nel terrore".
Anche Annamaria Cesari di ‘Azzurro Donna’ e Daniele Aiello di Forza Italia Giovani intervengono: "È ora ormai di porre fine a questi episodi, con azioni mirate e molto rigide. Nel coordinamento cittadino stiamo valutando di sollecitare i ministeri competenti per l’utilizzo di forze armate in operazioni di ordine pubblico".
"Non si sono voluti ascoltare i vari campanelli d’allarme che nel tempo si sono susseguiti, penso all’organico della Municipale insufficiente per la gestione di una città come Bologna – chiosa Samuela Quercioli di ‘Bologna ci piace’ –, ma soprattutto per la mancata istituzione di un assessorato alla Sicurezza che affronti questi problemi quotidianamente".
fra.mor.
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