REDAZIONE BOLOGNA

Le opposizioni: "Così si penalizzano le attività"

Il Piano della Notte di Palazzo d'Accursio sta prendendo forma ma le opposizioni restano critiche: gli imprenditori del mondo della notte chiedono più libertà, le opposizioni temono compromessi su salute e divertimento.

Il Piano della Notte di Palazzo d’Accursio sta prendendo forma e le opposizioni restano molto critiche. "Gli imprenditori del mondo della notte vanno ascoltati – argomenta Matteo Di Benedetto, capogruppo della Lega in Comune –. Devono poter essere liberi di fare il loro lavoro, più attività ci saranno, meno i ragazzi confluiranno a occupare le piazze del centro. Anche l’orario imposto dal Comune - con chiusura alle 4 - non ha senso. Se sono locali sicuri e insonorizzati alle 4 perché non possono esserlo alle 5? Per non parlare delle chiusure, date anche per valutazioni arbitrarie a chi rispetta tutte le regole per situazioni in cui i locali, spesso, sono le prime vittime. Urge un cambio di passo e ricordo che a oggi il Comune ha contribuito, de facto, non facendo quello che avrebbe potuto, alla chiusura di locali come Hobby One, Kinki e Capannina".

Per Stefano Cavedagna invece, capogruppo di Fd’I, "i primi interventi sul Piano della Notte sono solo fumo negli occhi e non risolvono i problemi. Istituire una commissione consultiva alla quale ci si può autocandidare, senza regole, non farà altro che alimentare la confusione e diventerà uno strumento di parte – sottolinea Cavedagna –. Ancor di più l’istituzione dei facilitatori all’uso dello spazio pubblico, sembra l’ennesima comica, dopo i già noti street tutor. Per controllare le piazze bisogna rimuovere la pedonalizzazione di Piazza Aldrovandi, almeno in orari serali, e quella di Piazza San Francesco. Sono necessarie ordinanze che vietino il consumo di alcolici per strada, consentendolo solo nei locali". Molto critica anche Maria Chiara Casadio, consigliera di Forza Italia al Quartiere Santo Stefano. "Sono due anni che parliamo di questo Piano della Notte, e siamo ancora alle commissioni consultive: mi sembra di sognare – spiega Casadio –. E’ sbagliato mettere sullo stesso piano il diritto al divertimento con il diritto alla salute dei cittadini: non possono esserci compromessi. Basta con sperimentazioni sulla pelle dei cittadini, si prenda di petto la piaga della vendita abusiva degli alcolici applicando la legge. E ho grandi perplessità sui cosiddetti ‘facilitatori’".

pa. ros.