"Le primarie sono difficili con la pandemia"

Merola alla festa di Coalizione Civica chiede di stringere la rosa dei candidati: "Otto in campo, si parli di proposte". E attacca ancora Tonelli

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di Rosalba Carbutti

"Le primarie? Ne ho fatte due. Una l’ho persa, una l’ho vinta. Ma c’è l’emergenza Covid e le vedo difficili. Ad oggi ci sono otto nomi in campo: è ora di parlare di proposte". Virginio Merola arriva alle 20 alla Montagnola alla kermesse di Coalizione civica, Metropolis-Bologna 2030. A breve inizierà il dibattito clou sulla città e le alleanze che verranno. Ecco i relatori – Emily Clancy (Coalizione Civica), Amelia Frascaroli (Città Comune), Dora Palumbo (Misto); Massimo Bugani (M5s), la vicepresidente della Regione Elly Schlein (leader di Coraggiosa) e la consigliera regionale Silvia Zamboni (Europa Verde) –, ma comincia a piovere. Il pubblico, circa 200 persone prenotate, apre gli ombrelli. L’incontro viene spostato allo Sferisterio. Non entrano tutti, ma in un clima da assemblea studentesca, con gente mascherata seduta per terra, Merola apre le danze. E torna sul tema del civismo, aperto dal lancio della ‘Bologna civica’ di Giancarlo Tonelli. "Civico è una persona, comitato, movimento che alla pari dei partiti chiede di condividere il programma per il bene comune di Bologna. Non si possono creare liste a ridosso delle elezioni". E affonda, citando le parole del direttore Ascom al Carlino: "Dire che non ci rivolgiamo né alla destra né alla sinistra è un’offesa al senso civico della città". Una scelta di campo, dopo l’aut aut di Federico Martelloni, capogruppo di Coalizione civica, che ha detto: "Se c’è Tonelli, noi non ci siamo"?

Merola specifica: "Dovremo fare i conti con un dialogo vero, sulle proposte come qualcuno ha fatto". E cita il bando di gara del tram "che arriverà a febbraio", e le tante necessità sotto le Due Torri. Un’alleanza larga a sinistra è possibile? Chissà. Di certo c’è che "entro novembre non mi occuperò più di costruire coalizione e programma", annuncia il sindaco. Intanto due ore prima dell’incontro a ’casa’ di Coalizione civica, Andrea De Maria, alla Festa dei Sughi di Borgo Panigale, evoca il 1999. Le parole del deputato dem sull’anno del ribaltone di Giorgio Guazzaloca, in cui venne battuta Silvia Bartolini, suonano quasi come un avvertimento: "Siamo stati sconfitti quando gli allora Ds erano divisi e avevano rotto con le forze moderate. La città e il partito vengono prima dei percorsi individuali". Il sindaco, però, allontana lo spettro di quell’anno horribilis per la sinistra: "Il rischio ‘99 è molto in là nel tempo. Ci sono condizioni completamente diverse... certo la capacità di farsi male della sinistra continua. Non abbiamo rimediato". Si torna alle idee. Dall’ambiente al lavoro. Il 5 Stelle Bugani guarda avanti: "No ai matrimoni di convenienza. Ma apriremo il laboratorio Bologna. Servono battaglie sui temi. E le battaglie del M5s in città sono sempre state di sinistra". La Schlein dà ragione al sindaco sul civismo: "Questo ascolto e confronto con le spinte civiche sia autentico e reale. Il dialogo ci può essere anche nelle diversità". Chiude la Clancy: "Non abbiamo paura del potere, ma va redestribuito nella mani dei cittadini e delle cittadine".

In prima fila c’è l’assessore alla Cultura Matteo Lepore che non lesina applausi. In mezzo al pubblico anche l’avvocata ed ex consigliera di Sel, Cathy La Torre, che lancia una frecciatina: "Diciamo che oggi qui ci sono pezzi di ceto politico, eletti, rappresentanti della sinistra, ma non tutta la sinistra. Sono qui perché sono interessata a ciò che accade in città". Come finirà con le alleanze? La sintesi la fa Elly Schlein con una battuta: "Nozze bagnate, nozze fortunate"

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