Le Pupille da Bologna alla corsa per l’Oscar

Il corto di Alice Rohrwacher, girato in città, fra i 15 titoli selezionati. La regista: "In via della Braina ho trovato il mio collegio"

Le Pupille da Bologna alla corsa per l’Oscar

Le Pupille da Bologna alla corsa per l’Oscar

di Benedetta Cucci

‘Le pupille’ di Alice Rohrwacher entrano nella shortlist dei cortometraggi live action in marcia verso l’Oscar 2023. E con gli occhi delle ragazzine che vivono in un collegio religioso durante la Seconda Guerra mondiale, che guardano affascinate ma immobili, una grande zuppa inglese sul tavolo, è in marcia verso Hollywood anche la nostra città, dove la regista ha scelto di ambientare il suo piccolo film di 37 minuti, dal grande messaggio, perfetto come storia di Natale.

Le location sono state un amore a prima vista: "Sapevo che la storia sarebbe stata ambientata in centro Italia, ma c’era abbastanza libertà di scelta – ci racconta Rohrwacher al telefono – e quando un giorno mi trovavo con Gian Luca Farinelli direttore della Cineteca e le due scenografe Rachele Meliadò ed Emita Frigato, Farinelli mi ha detto che avrebbe fatto una ricerca per luoghi che potevano essere interessanti per me". E prosegue: "Quando mi sono trovata nel Pio Istituto Sordomute Povere in via della Braina, non ho avuto dubbi, sarebbe stato quello il mio collegio, ho immediatamente immaginato tutto".

Dopo il collegio delle orfanelle è arrivata un’altra location, estremamente suggestiva, che l’autrice stava cercando, ovvero la chiesa sconsacrata di San Barbaziano all’incrocio tra le vie Barberia e Cesare Battisti e infine la salita di San Luca. "È stato bello rimanere nel territorio anche per la ricerca delle giovani interpreti – ammette infine la regista di Le meraviglie e Lazzaro felice – che sono arrivate da Bologna e dintorni, come Greta Zuccheri Montanari, già con Giorgio Diritti ne L’uomo che verrà". In parte bolognese è anche la produzione del film, con Carlo Cresta-Dina di Tempesta, l’altra parte vede invece Alfonso Cuarón e Gabriela Rodriguez. La storia di questo corto girato in pellicola Super 16 e 35mm, che lungo il suo cammino sta ricevendo tanti riconoscimenti (recentemente è approdato su Disney+) arriva da una storia che Rohrwacher avevo letto molti anni prima in una lettera che la scrittrice Elsa Morante inviò al suo amico Goffredo Fofi per augurargli buon Natale. "La splendida lettera raccontava le sorti di una zuppa inglese – ricordava Rohrwacher – capitata in un collegio religioso durante le festività, tanto tempo prima". Molta gratitudine, poi, all’indomani della notizia della shortlist, anche verso Cuarón – come ha dichiarato all’Ansa – ‘che ha desiderato per primo vedere questo film’ e per Goffredo Fofi "che mi ha spinto a leggere questa storia di Elsa Morante che ha immaginato di raccontare i desideri, gli scandali e la necessità di ribellione attraverso la fiaba di una zuppa inglese".

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