Le sfide del Centergross Scandellari fa il bis "Aumenteremo i servizi"

Rieletto presidente fino al 2025: "C’è una forte domanda di spazi"

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di Francesco Moroni

Alla guida del Centergross ci sarà ancora lui. Piero Scandellari è pronto ad avviare il proprio bis come presidente del grande distretto produttivo alle porte della città: un colosso da oltre cinque miliardi di fatturato aggregato e più di seimila dipendenti nelle 700 aziende presenti, che negli ultimi anni ha vissuto fisiologicamente momenti difficili: prima con i duri colpi della pandemia, ora con la crisi energetica. "Sono onorato", il commento a caldo dopo la conferma da parte del consiglio d’amministrazione fino al 2025.

"Diciamo che un po’ me l’aspettavo – aggiunge Scandellari –: questi tre anni di presidenza sono stati talmente duri che sostituirmi, per molti imprenditori, sarebbe stato complicato e avrebbe significato dover fare un passo indietro. C’è bisogno di presenza e di rimanere sul campo".

Si tratta di un attestato di stima?

"Sicuramente c’è soddisfazione per il lavoro svolto in questo grande caos e spero che i prossimi tre anni non siano altrettanto drammatici".

Cosa racconta il bilancio degli ultimi mesi?

"Le problematiche energetiche non sono cosa da poco, e gran parte delle attività del nostro distretto sono legate a quella parte dell’Est Europa che ora è interessata dalla guerra. Stiamo cercando di trovare anche dei mercati alternativi, ma ci vuole tempo, accompagnando gli imprenditori lungo il percorso con consapevolezza".

Il settore della logistica non ha vissuto periodi semplici. Restano ancora molti problemi?

"Nel momento di culmine del virus abbiamo avuto una perdita drammatica di due punti e mezzo o tre in termini di presenze. Alcune attività, poi, si sono ritirate. Oggi siamo tornati a livelli di riempimento da pre-pandemia, quindi possiamo ritenerci relativamente contenti. Soprattutto perché la posizione del Centergross per la logistica è troppo importante e quindi, al di là del settore moda, abbiamo forti pressioni".

In che termini?

"C’è una forte domanda di spazi. E parlo di aree grandi. I nostri ‘cugini’ dell’Interporto sono al completo e non è facile individuare aree valide. Così il quadro si complica: urge trovare soluzioni".

E per quello che riguarda nuovi progetti?

"Il nostro grande obiettivo resta dare maggiori servizi a tutte le attività che pensano di poter trovare una sede opportuna per svolgere i propri compiti. Abbiamo investito molto sulla sorveglianza, stiamo per inaugurare un nuovo sistema che copre al 100% l’intera struttura e permette di intervenire rapidamente in caso di necessità. Poi è stato ideato uno ‘smart center’ che collabora con Google street view e altri collegamenti con il 5G. Con questo tipo di impegno sono sicuro aumenteremo ancora i livelli di qualità".

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