ZOE PEDERZINI
Cronaca

"Le soluzioni ci sono, è ora di agire". In Regione le firme della Val di Zena

Alluvione, il portavoce del comitato Pietro Latronico ha depositato la petizione di oltre 3mila cittadini

Il portavoce del comitato Val di Zena Pietro Latronico ha depositato ieri negli uffici della regione le oltre 3mila firme raccolte

Il portavoce del comitato Val di Zena Pietro Latronico ha depositato ieri negli uffici della regione le oltre 3mila firme raccolte

Le oltre 3mila firme, raccolte dal Comitato della Val di Zena, sono state consegnate, ieri mattina, dal portavoce Pietro Latronico nei palazzi di viale Aldo Moro, con una lettera indirizzata al presidente della Regione Michele de Pascale e al commissario straordinario, Fabrizio Curcio. Proprio oggi si terrà, infatti, il loro incontro con i rappresentanti dei Comitati della regione, dove questi ultimi potranno presentare le loro istanze e confrontarsi con le istituzioni.

"Abbiamo un po’ anticipato i tempi rispetto all’incontro – spiega Latronico –. Con questa lettera aperta intendiamo veramente avere delle risposte. Delle risposte per quanto riguarda la manutenzione del territorio, di cui ormai sono rimaste solo promesse. Ricordiamoci che la Val di Zena è stata colpita da tre alluvioni. Da quei giorni è stato fatto ben poco in valle. Sono state fatte una buona pulizia dell’alveo, da tutti quei tronchi e ramaglie che c’erano rimasti, che contribuivano solo ad aumentare la massa d’acqua della piena. Sì, sono stati fatti anche dei tagli, in certi casi anche selettivi, nelle sponde, di quegli alberi che erano ormai ridotti male e potevano anche cadere da un momento all’altro. Oltre a ciò, è stato fatto un allargamento in certe zone del torrente, e questo è stato positivo. Ma ora chiediamo veramente degli interventi immediati, soprattutto perché noi come Comitato, oltre a essere critici, siamo costruttivi: ricordiamo che c’è in corso uno studio dell’Università Unimore, finanziato dal Movimento 5 Stelle, e ha già delle soluzioni, soprattutto per le zone dei centri abitati del Botteghino di Zocca e del Farneto". Latronico, poi, aggiunge: "Stefano Orlandini, professore della facoltà di Idraulica, ha già pronte delle soluzioni. Si può mettere in sicurezza nei centri abitati, dove è possibile allargare leggermente l’alveo del fiume, dove è possibile abbassarlo e poi in quelle zone più critiche, dove non si può tanto allargare perché ci sono delle case, degli edifici, ma si possono fare dei muraglioni di diversa fattezza e materiale. Basta, dunque, che la Regione o l’ente preposto intervenga con un progetto esecutivo".

"Chiediamo anche interventi sulle numerose frane e smottamenti che compromettono la sicurezza e la percorribilità – conclude Latronico –. Ora aspettiamo di vedere cosa le autorità ci risponderanno, in merito, durante la riunione ( che si terrà oggi, ndr). Vorremmo più fatti che parole, a questo punto, perchè è ora che il nostro territorio sia al sicuro".

Zoe Pederzini