Legalizzazione della cannabis "Con la legge si ricomincia da zero"

Il deputato Pd Verini alla Festa dell’Unità: "La fine della legislatura ha azzerato tutto l’iter". Santori: "Letta, a occhio, non fa uso di cannabis. È un prof serio, in giacca e occhialini. Pensate se..."

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di Luca Orsi

L’iter della legge sulla legalizzazione della cannabis (meglio: dell’autocoltivazione per uso personale) "dovrà ripartire da zero". Lo afferma Walter Verini, deputato del Pd, collegato in video durante un dibattito alla Festa dell’Unità dal titolo Basta fumo negli occhi! La cannabis oltre i miti e i tabù. "Quando finisce una legislatura gli atti parlamentari non conclusi vengono azzerati. Ci sarà da ripresentare la proposta di legge, da ricominciare la battaglia da capo".

Sul palco della Festa c’è anche Mattia Santori, consigliere comunale pd, che a luglio scatenò un putiferio dichiarando di coltivare e consumare cannabis. "Ma mai direi a un adolescente ‘inizia a fumare cannabis’", assicura Santori. Che però si augura che si arrivi a "scardinare certi stereotipi consolidati, riuscendo a normalizzare alcuni comportamenti".

E fa un esempio, citando il segretario del Pd: "Enrico Letta fa uso di cannabis? Così, a occhio, direi di no. Ma non è detto. Magari un giorno fa coming out...". Santori spiega: "Lo stereotipo da scardinare è che un professore, con gli occhiali, la giacca e la cravatta non può certo fare uso di cannabis. Mentre Santori, con quei capelli scompigliati, è di certo un tossico".

Verini ricorda come nel programma elettorale del Pd "sia inserito, per la prima volta, l’obiettivo non solo della legalizzazione dell’autoproduzione di cannabis per uso personale", ma anche che "la cannabis terapeutica sia garantita a tutti i pazienti che ne hanno necessità".

Il punto viene sottolineato con forza da Elisabetta Biavati, presidente dell’associazione Pazienti cannabis medica. "L’Italia – premette – ha una delle leggi migliori al mondo. È l’unico Paese in cui la cannabis terapeutica è a carico del Sistema sanitario nazionale".

Purtroppo, però, "noi malati non abbiamo mai la certezza di una continuità terapeutica". Spiega: "Non sappiamo mai, anche se abbiamo la ricetta, se il medicinale in farmacia ci sarà". Di qui la richiesta perché si preveda "l’aumento della produzione di cannabis in Italia, l’aumento dell’import da produttori europei". E che la Regione, "come già fanno in Veneto e in Lombardia, ampli il ventaglio di patologie per le quali la cannabis terapeutica è gratuita".

Dal punto di vista medico, afferma Maria Luisa Grech, psichiatra, a capo dei Sert bolognesi, "tutte le sostanze, dalla caffeina all’eroina, possono potenzialmente sviluppare dipendenza. Ma sarebbe una bugia dire che chiunque fuma una canna diventa dipendente". La Grech invita quindi a parlare di "sostanza psicoattiva, perché dicendo droga si veicola un messaggio stigmatizzante non corretto".

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