
Bologna, 21 settembre 2023 – È stato vittima in questi giorni di un fuoco di fila digitale Andrea De Maria, parlamentare bolognese del Pd che ha depositato una proposta di legge (non nuova) sull’inasprimento del contrasto allo spaccio. Il disegno "proibizionista", questa l’accusa, ha scatenato su Instagram tutto un moto di protesta che, non trovando un post vero e proprio del deputato sull’argomento, ne ha utilizzato un altro, del 6 maggio scorso. Quando De Maria partecipò alla manifestazione di Cgil, Cisl e Uil sotto le Torri. Ma sotto quel post, oggi, si trova solo il bombardamento di commenti negativi, nel mirino c’è la proposta di legge.
"Medioevo!", attacca qualcuno, seguito da appellativi che sfiorano l’insulto, quando non lo rappresentano in pieno. "Ma te sei serio? Ma vergognati come fai a presentare una legge del genere? Sempre a puntare verso i pesci piccoli e i più deboli per fare i grossi! Non c’entri nulla nel Pd", subito di fila. "Il motivo per cui è impossibile votare Pd. Complimenti", interviene un altro, mentre Barbara cerca di argomentare il suo dissenso. "Io ho votato Bonaccini, non mi sono mai fatta una canna in vita mia, ma non rinnego gli ideali di sinistra che non riguardano certo il proibizionismo, un bel colpo, anche maldestro sferrato contro la segretaria, così non si va da nessuna parte". Qualcuno si rivolge addirittura a Stefano Bonaccini. "Non è il caso di mandare questo signore a militare tra le fila di FdI o della Lega?".
L’accusa mossa a De Maria, appunto, è quella di volere colpire da dentro la segretaria dem Elly Schlein. Solo che quel Ddl era stato presentato dal parlamentare già nel 2018, è un vecchio impegno di De Maria. Una proposta di legge di un solo articolo che modifica il testo unico delle leggi in materia di stupefacenti, aumentando la pena detentiva da sei mesi a quattro anni a un periodo da due a sei anni per dare, come spiega la relazione, "la possibilità al giudice di valutare opportunamente l’applicazione della custodia cautelare in carcere, attualmente preclusa dall’entità della pena edittale". De Maria nei giorni scorsi aveva spiegato la sua scelta: "Sono convinto che lo spaccio di droga vada combattuto con determinazione e senza ambiguità. Come penso che forme di depenalizzazione siano utili anche a contrastare lo spaccio".
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