Leishmaniosi, donna colpita. Già partita la profilassi dei cani

E’ ricoverata al Sant’Orsola, ma non è in gravi condizioni

Cani

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Bologna, 24 marzo, 2016 - Non sarebbe in pericolo di vita la donna residente a Monte San Pietro ricoverata nei giorni scorsi al Policlinico Sant’Orsola di Bologna per avere contratto la versione viscerale della Leishmaniosi: una malattia diffusa fra i cani, ma che si può trasmettere all’uomo da un animale infetto attraverso il passaggio delle leishmanie (protozoi) a seguito della puntura del pappataci.

Il caso è stato segnalato nei giorni scorsi al Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Azienda Usl di Bologna che in una nota precisa che le condizioni di salute della donna non destano preoccupazione.

Va però ricordato che nelle valli del Lavino e del Samoggia negli ultimi tre anni si sono registrati tre morti.

Nella sola Valsamoggia, ma anche a Monte San Pietro, noto ‘storico’ focolaio di una malattia che nella versione canina attualmente conterebbe alcune decine di casi, si sono registrate diversi passaggi all’uomo, sia nella versione viscerale che cutanea.

Va anche precisato che nel territorio della Valsamoggia gli episodi di Leishmaniosi che hanno riguardato persone sono diminuiti nel corso degli ultimi anni, passando dagli otto casi del 2013 ai tre casi del 2014 ed altrettanti tre del 2015.

A seguito di quest’ultimo caso il servizio veterinario dell’Azienda Usl di Bologna, come prassi, ha già contattato tutti i proprietari di cani presenti in un raggio di 300 metri dal luogo di residenza della signora, e sono in corso i controlli sugli animali attraverso un prelievo di sangue.

Il cane che risulta affetto da leishmaniosi infatti non deve essere abbandonato, ma può continuare a vivere in famiglia senza generare pericolo se il proprietario gli somministra la terapia appropriata. Nella nota dell’Azienda Usl si precisa che il Comune di Valsamoggia e l’Azienda Usl di Bologna monitorano costantemente la situazione.

E l’Azienda Usl ai proprietari di cani residenti nella zona collinare tra i 100 e i 300 metri ha distribuito materiale informativo sulla protezione del cane dalla puntura di insetti. Lo stesso materiale, assieme a locandine e manifesti, è stato distribuito nei luoghi pubblici e di ritrovo della zona.

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