
L’elettrodotto invisibile di Terna. Adriatic Link, la via d’energia green
di Marco Principini
FANO (Pesaro-Urbino)
Viaggia spedito Adriatic Link, il nuovo elettrodotto sottomarino di Terna che collegherà le Marche all’Abruzzo e che entrerà in esercizio nel 2028, con due anni d’anticipo rispetto alle stime iniziali. La società che gestisce la rete di trasmissione elettrica, guidata da Giuseppina Di Foggia, preme sull’acceleratore della transizione energetica del Paese e, di recente, ha assegnato a Prysmian il contratto per la fornitura e la posa in opera sia dei cavi sottomarini che di quelli interrati del collegamento HVDC (corrente continua ad alta tensione) da 1000 MW di potenza, lungo circa 250 chilometri, di cui 210 sottomarini. La fornitura dei cavi era infatti un tassello fondamentale per l’opera che, da sola, vale circa 1,3 miliardi di euro complessivi di investimento e che punta a fare dell’Italia un vero e proprio hub elettrico a livello europeo e dell’intera area mediterranea. Come? Favorendo il trasferimento dell’energia elettrica prodotta dai numerosi impianti eolici e fotovoltaici del sud Italia – soprattutto la Puglia – verso i centri di consumo del nord.
Il progetto. L’elettrodotto ‘invisibile’ sarà costituito da due cavi sottomarini di circa 210 chilometri in XLPE (isolamento in polietilene reticolato estruso) e due cavi terrestri di circa 40 chilometri. Alle estremità del collegamento, due stazioni di conversione che saranno realizzate nelle vicinanze delle rispettive stazioni elettriche esistenti di Cepagatti (Pescara) per l’Abruzzo, e di Fano (Pesaro-Urbino), per le Marche, con impatto sul territorio molto ridotto. In particolare, i cavi terrestri interesseranno in Abruzzo, i comuni di Cepagatti, Spoltore, Cappelle sul Tavo, Montesilvano e Città Sant’Angelo, mentre nelle Marche il territorio di Fano. La posa dei cavi in mare, invece, raggiungerà una profondità massima di 100 metri e gli approdi saranno nel litorale di Città Sant’Angelo e a Fano, in località Metaurilia. Per realizzare gli approdi dei cavi sottomarini, si ricorrerà alla tecnica della trivellazione orizzontale controllata (TOC) che permetterà di installare la conduttura limitando gli impatti ambientali e sociali, e in grado di garantire la salvaguardia del collegamento elettrico in caso di erosione costiera. Per la parte terrestre, invece, Terna utilizzerà per lo più la viabilità stradale esistente.
La missione. "L’Adriatic Link riveste un’importanza strategica per l’integrazione delle fonti rinnovabili, contribuendo così al processo di decarbonizzazione del sistema energetico italiano – afferma Giacomo Donnini, direttore Grandi progetti e sviluppo internazionale di Terna –. Il collegamento sottomarino permette inoltre di realizzare un’infrastruttura elettrica altamente sostenibile dal punto di vista ambientale e di impatto sul territorio". Con Adriatic Link sarà possibile incrementare di circa 1000 MW la capacità di scambio tra le zone centro-sud e centro-nord del Paese, aumentando la sicurezza, l’efficienza e la resilienza dell’intera rete elettrica di trasmissione nazionale. Inoltre, i lavori per la realizzazione della dorsale e porterà al coinvolgimento di circa 120 imprese in forma diretta e dell’indotto, per oltre un miliardo di volume d’affari.
Il territorio. Dal 2020 a oggi il percorso di confronto con il territorio sulla realizzazione del progetto ha potuto contare su oltre 100 incontri, anche con controparti pubbliche e singole cittadini, consentendo la raccolta di proposte e iniziative. Quanto alla scelta del sito deputato ad accogliere l’infrastruttura, nell’ambito della survey marina che ha certificato l’idoneità del fondale alla realizzazione del progetto, sono stati ispezionati circa 700 chilometri quadrati di mare Adriatico.