GIANLUCA SEPE
Cronaca

Lenzi, da outsider a rivelazione dei Giochi: "Los Angeles 2028 il mio primo pensiero"

Boxe L’atleta di Porretta entusiasta dell’esperienza a Parigi finita ai quarti: "La pressione era tantissima, ma sono soddisfatto del traguardo"

Lenzi, da outsider a rivelazione dei Giochi: "Los Angeles 2028 il mio primo pensiero"

Diego Lenzi è stato fermato ai quarti di finale da Nelvie Tiafack (Ansa)

Coronato un sogno, Diego Lenzi è pronto a inseguirne un altro. Il pugile di Porretta Terme ha strappato applausi alle Olimpiadi di Parigi, passando da semplice outsider a rivelazione della rassegna e arrivando ad un passo dalla medaglia che avrebbe rappresentato il coronamento degli sforzi fatti negli ultimi anni.

A fermarlo ai quarti di finale solo i pugni di Nelvie Tiafack dopo una prova più che generosa tra le sedici corde, con il ventitreenne bolognese che ha mostrato al mondo le sue qualità e che ora è pronto a ripartire alzando ancora l’asticella: diventare un Pro e inseguire Los Angeles 2028.

Com’è stata la prima esperienza a Cinque Cerchi?

"Al contrario di altri, essendo la prima, non ho nulla di cui lamentarmi. E’ stato tutto fantastico. Un quartiere di soli atleti con cui confrontarsi, non soltanto del tuo sport, dai tennisti ai velocisti. Tutti grandi campioni di fama internazionale. Qualcosa di ’assurdo’. Rappresentare l’Italia alle Olimpiadi poi è diverso da qualsiasi cosa, senti dentro che è la più grande competizione sportiva a cui si possa prendere parte".

Troppa pressione quindi?

"L’ho sentita in maniera positiva. Mi ha dato tantissima carica, specialmente nel secondo match. Pur essendo andato male nel verdetto, sono sceso dal quadrato soddisfatto. Una delle poche volte in cui Diego Lenzi è stato soddisfatto di una sua prestazione".

Come ricaricherà le batterie? "Ho trascorso alcuni giorni in Svizzera dalla famiglia della mia ragazza, ma riprenderò subito gli allenamenti. Già a fine mese ricomincerò la preparazione. In realtà non ho mai smesso di fare attività, ma dovrò ricominciare il lavoro più duro per farmi trovare pronto perché ho in programma un match da professionista a breve. Non abbiamo ancora definito data e luogo ma credo possa essere un momento importante e fondamentale per la mia carriera".

Pronto al grande salto quindi? "Il mio focus rimarrà sempre la maglia azzurra. Inseguirò le Olimpiadi di Los Angeles 2028, ma, nei tempi morti con la Nazionale, vorrei iniziare a combattere come Pro. Vedremo che occasioni si apriranno ma non ho intenzione di rinunciare all’Italia che per me ha sempre la massima priorità".

Da qui a LA 2028, cosa deve migliorare?

"Tutto e niente. Nel senso che devo continuare sulla mia strada perché mi sta portando a grandi livelli. Non devo cambiare nulla perché la preparazione e gli allenamenti sono corretti, così come il mio atteggiamento e l’approccio avuto in questi mesi. Ho bisogno di tempo per lavorare e accumulare esperienza preziosa. Questo me l’hanno detto in tanti tra gli addetti ai lavori, sono loro gli unici che ascolto. Darò il 100% per continuare così".

E se ci fosse la possibilità di avere le Olimpiadi anche in Italia? Magari a Bologna?

"Dopo il 2032 a Brisbane penso che sia più facile che si scelgano posti come Doha o Ryad. Avevo sentito di una candidatura congiunta tra Emilia-Romagna e Toscana, ovviamente sarebbe un sogno e anche se mi fossi ritirato tornerei subito sul ring per partecipare".