Leo Gassman in pista "Voglio portare sorrisi a chi ha perso tanto"

"Sono in scia delle stelle… " assicura Leo Gassman parlando del momento positivo che lo riporta oggi a Bologna per tendere la mano a chi quelle stelle per settimane le ha solo immaginate brillare dietro nubi cariche di pioggia, dolore e distruzione. "La catastrofe è arrivata in parte per colpa dell’incuria nella gestione del territorio, ma anche al cambiamento climatico che continua a far sentire i suoi effetti con conseguenze a volte tragiche" dice il figlio di Alessandro Gassmann e Sabrina Knaflitz, 24 anni, che proporrà il nuovo singolo Capiscimi, ma anche Terzo cuore, il pezzo scritto da Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari per il suo ritorno a Sanremo di febbraio. "Da alcuni amici romagnoli ho ricevuto video in cui lavorano nel fango per salvare il salvabile che m’hanno molto colpito. Per questo la reazione all’invito di Oltre le Nuvole mia e di tanti colleghi è stata immediata, convinta, alimentata dal desiderio di dare il nostro piccolo contributo alla causa".

Cosa farà su quel palco?

"Non so quanto spazio mi sarà concesso, ma due o tre brani vorrei cantarli, per portare dei sorrisi e contribuire ad una raccolta fondi più che giusta, perché non si possono lasciare indietro persone così provate dagli eventi".

Ha molti amici nel cast dell’evento?

"Sì. Sono un grande fan di Olly, ragazzo per bene che merita il successo incontrato da Sanremo in poi, ma anche de Lo Stato Sociale. Nel cast del primo talent a cui ho partecipato c’era pure Lodo e siamo diventati amici. Con le sue canzoni e la sua interpretazione dei tempi Lo Stato Sociale è una band che fa bene all’Italia".

In tempi dominati dall’"intrattenimento", certe anomalie balzano agli occhi.

"Credo a un ritorno della canzone d’autore. Anzi, mi sembra che alcuni validissimi esponenti di quella tradizione si siano già presi un loro spazio, come dimostrano i casi di Fulminacci, Brunori Sas o quel Lucio Corsi che amo".

Cos’ha rappresentato tornare in radio con un pezzo inedito come ‘Capiscimi’?

"È un brano che nasce dalla penna di Marco Rissa e ho fatto mio perché mi piace affidarmi agli altri quando riescono a suscitarmi dentro un’emozione forte. Come mi ha mandato questo brano, l’ho fatto ascoltare a mamma e pure lei ha detto che era giusto per me".

Una canzone leggera.

"Sì, ma che parla della incapacità che abbiamo noi giovani ad accettare legami sentimentali importanti nel timore, forse, che ci facciano pensare troppo".

Facendo un passo indietro, soddisfatto del suo secondo album ’La strada per Agartha’?

"Come potrei non esserlo? L’ho registrato, infatti, tra un esame e l’altro alla John Cabot University di Roma, ma ora che sono laureato posso concentrarmi sulla musica. Ecco perché lo considero il mio primo vero album; quello in cui ho messo tutto me stesso".

Qual è la storia?

"È un dialogo con la mia coscienza, interpretata dalla voce di Massimo Dapporto, lungo una strada che, con la guida di altri artisti, mi porta alla scoperta della bellezza della musica".

Che dicono mamma e papà?

"Sono felici per me".

Andrea Spinelli

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