Il giorno dopo il terremoto Gualmini, il Pd si stringe attorno a Matteo Lepore. Dopo la blindatura di Letta, c’è quella di Stefano Vaccari, responsabile nazionale Organizzazione del Pd, ma ancora quella del partito bolognese che posta, su Facebook, la foto di Letta e il suo appoggio convinto all’assessore alla Cultura. Ma è lo stesso Lepore che, ieri, all’Eremo di Ronzano, in un incontro informale con Frate Benito Fusco e tutto il suo ’mondo’, da Mattia Santori delle Sardine, allo scrittore Stefano Benni, Giorgio Bonaga, Arci, Piazza Grande e Cucine Popolari, è tornato sul tema.
"Mi sembra che dietro la candidatura della Conti si stiano raccogliendo quelli che in questi mesi non sono riusciti a candidarsi", ha detto l’assessore a margine dell’iniziativa. E ha aggiunto: "Credo che fosse atteso, come sono attesi altri endorsement di figure che in questi mesi si sono ritirate dalla candidatura a sindaco", dice Lepore senza però citare né Gian Luca Galletti né Giancarlo Tonelli di Bologna civica, ieri al Salotto di Patrizia Finucci Gallo.
"Credo che questa sia la caratteristica dell’endorsement della Gualmini e di altri che già si sono ritirati come Aitini. La mia invece – rivendica l’assessore alla Cultura – è una proposta per la città, mi sono candidato a settembre e ho già fatto più di 300 incontri di ascolto".
E, dall’Eremo, aggiunge: "Credo che lo spirito di Ronzano ci debba aiutare nei prossimi mesi a condurre una battaglia politica e culturale. Bisogna che Bologna rimanga una città solidale e controcorrente. È l’impegno che mi prendo". E rilancia: "Voglio che Bologna diventi la città più progressista d’Italia". In questo contesto, continua il confronto con Emily Clancy, di Coalizione civica, con la quale si parla insistentemente di un ticket. Il dialogo prosegue e la convergenza sarebbe su quasi tutte le idee primarie della lista di sinistra. Resta il nodo dell’eco-Passante che al momento non convince. Per il resto, Lepore scende dall’Eremo con un altro endorsement: quello di Stefano Benni. Che, ieri, ha detto chiaramente: "È il mio candidato preferito. E forse farò qualcosa in piazza Santo Stefano per Matteo".
Nel pomeriggio, l’assessore alla Cultura, si è collegato via web con il sindaco di Imola e presidente del Circondario imolese, Marco Panieri, incassando il suo sostegno: "Sono qua al tuo fianco per proseguire in questo percorso".
Ieri, poi, Luca Manghi ha inviato la lettera aperta ai candidati sindaco per il Comune di Bologna con 1.200 firme rilanciando il tema del verde urbano: "Chiediamo di prendere un esplicito impegno a non procedere con la sostituzione di intere alberate urbane, scegliendo piuttosto di preservare, curare e proteggere gli alberi esistenti ovunque possibile".