Lepore: "Fra un mese i costi e i dettagli per la nuova sede"

Il sindaco illustra il piano: "Circa 11 milioni per il restyling tra fondi nazionali e Pnrr. E i cantieri saranno un’opportunità, non una minaccia"

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Dal progetto e dalla ricerca dei finanziamenti ora si passa ai cantieri. Il sindaco Matteo Lepore parla di "una sfida" nata da "una scelta che arriva da lontano", nel raccontare il restyling del Comunale e il trasloco degli spettacoli nel nuovo pala-tenda in fiera, in quella che chiama "la settimana decisiva", con la delibera dedicata alla collazione temporanea del teatro da discutere in Giunta, prima dell’inizio dei cantieri in estate e dell’inizio della stagione autunnale in piazza della Costituzione. L’obiettivo è completare tutto in quattro anni, tornando in piazza Verdi forse già nel 2026.

"Il lavoro importante dello scorso mandato ha permesso questo progetto, che ha ricevuto l’ok a livello nazionale per i nuovi finanziamenti, prima dal Piano nazionale di riqualificazione urbana, poi dal Pnrr – spiega Lepore –: circa 11 milioni di euro sul piatto, con la compartecipazione del Comune. Risorse che utilizzeremo per mettere in sicurezza il Comunale, soprattutto per quanto riguardo la rimozione della Torre dell’acqua, con una novità importante anche nello skyline bolognese. Poi ci sarà una serie di interventi sulla parte tecnologica e impiantistica e sugli spazi in via del Guasto, con una svolta urbanistica molto importante". La tabella di marcia, ora, prevede un mese di tempo per "presentare alla città i dettagli dei cantieri con i costi e le decisioni operative" sulla nuova struttura in fiera, in un summit tra il sindaco, il sovrintendente e BolognaFiere per illustrare un piano economico.

Un altro nodo è quello legato ai prossimi quattro anni di piazza Verdi, tra interventi e lavori: l’obiettivo dell’amministrazione è "trasformare il cantiere in un’opportunità e non in una minaccia" capace di generare un vuoto urbano.

"Stiamo aprendo un percorso partecipato con il Quartiere, i residenti e i commercianti per capire come accompagnare i lavori in un periodo di tempo molto lungo", puntualizza il capo di gabinetto Matilde Madrid. Anche in questo caso, l’iter è tutto ancora in corso e la volontà è quella di arrivare fra un mese a una serie di proposte più concrete.

"L’ascolto e il confronto con i cittadini ci permetteranno di decidere il destino dell’area – continua Madrid –. Il cantiere può essere uno strumento di racconto, comunicazione, interazione divulgazione o addirittura un elemento artistico, così come può promuovere la sicurezza. Ma saranno i bolognesi a deciderlo".

Francesco Moroni

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