Lepore: "Pari opportunità con portafoglio"

Il candidato dem lancia tre proposte per le donne alla presentazione del taxi anti-violenza. E ricorda Emma: "Bologna faccia di più"

Migration

La questione femminile entra in campagna elettorale. E, se una donna – Isabella Conti – ha sparigliato la partita delle primarie, Matteo Lepore risponde con tre proposte "se diventerò sindaco". Ma prima di presentare in piazza Re Enzo il taxi anti-violenze, con il tassista Roberto ’RedSox’ Mantovani, l’assessora alle Pari Opportunità Susanna Zaccaria e la consigliera Pd Simona Lembi, ha chiesto uno scatto in più alla città, sconvolta dall’omicidio della giovane infermiera Emma Pezemo. Una tragedia "che ci deve far riflettere. Bologna deve fare di più. Dobbiamo lavorare per evitare tragedie del genere. Spero che le indagini della magistratura diano risposte alla città", dice Lepore.

image
image

E prima di partire in taxi per il tour delle associazioni impegnate nella tutela delle donne, la Casa delle donne, l’Udi, Sos donna e MondoDonna, mette in agenda in primis "un portafoglio all’assessorato Pari Opportunità. Un passaggio decisivo se sarò sindaco", annuncia il candidato alle primarie di centrosinistra con la solita mascherina rosa d’ordinanza. E aggiunge: "Questo assessorato necessita di un’autonomia di spesa, perché servono risorse per portare avanti una vera battaglia di sostegno a tutte le associazioni che si occupano di questo". Ma non solo. "Vanno raddoppiate le risorse della città metropolitana per le pari opportunità e va rilanciato il piano per l’uguaglianza, già presentato con il segretario Pd Enrico Letta, proponendo un patto per il lavoro dell’occupazione femminile", sulla stregua di quello già esistente a livello regionale.

Da qui l’iniziativa, favorita dal Comune, di ’RedSox’. La scorsa estate il sindaco di Bologna, Virginio Merola, gli conferì la medaglia al merito civico ‘Giorgio Guazzaloca’ per premiare la decisione di aiutare le persone più in difficoltà durante il lockdown. E ora il tassista riparte con un’altra iniziativa di solidarietà: ha scelto di ‘vestire’ gratuitamente il suo taxi con una livrea che pubblicizza l’attività e i contatti della Casa delle donne per non subire violenza. Un messaggio che non si può non sottoscrivere: "Uscire dalla violenza si può", scritto sull’auto in nove lingue.

"Soprattutto quest’anno se ne sono sentite di tutti i colori, quindi ci tenevo ad aiutare chi veramente aiuta le donne vittime di violenza", ha sottolineato Mantovani. "Giriamo per la città con il taxi in rosa grazie alle donazioni arrivate via Twitter.

L’iniziativa, insomma, dimostra che "ci vuole poco per fare qualcosa di buono". Mantovani conta di mantenere l’abito al taxi fino a quando non dovrà sostituire l’auto, quindi per i prossimi tre anni. Ma intanto spera che la sua auto anti-violenza potrà essere copiato anche in altre città.

Un modo per sensibilizzare anche le donne perché come ricorda l’assessora Zaccaria " non è così scontato rivolgersi a un centro antiviolenza. Ma questo è il posto giusto per tutte coloro che si trovano in difficoltà e vogliono anche solo un consiglio o assistenza, in modo gratuito e anonimo". Solo la Casa delle donne, ricorda l’assessora, ogni anno assiste "tra le 700 e le 800 donne". Uscire dalla violenza si può. E la Casa delle donne ringrazia (via Facebook).

Rosalba Carbutti

 

 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro