FRANCESCO MORONI
Cronaca

Liberazione di Bologna, l’80esimo anniversario. Il sindaco Lepore: “La nostra generazione passi il testimone”

Molte persone riunite in piazza Maggiore per ricordare quella mattina del 21 aprile 1945. Una commemorazione segnata dalla morte di Papa Francesco. Anna Cocchi (Anpi): “Il tricolore è la forma e la testimonianza di come, uniti, si possano vincere i nemici peggiori”

Liberazione di Bologna, l’80esimo anniversario. Il sindaco Lepore: “La nostra generazione passi il testimone”

Bologna, 21 aprile 2025 - Le bandiere tricolori con scritto ‘W la Resistenza’ distribuite dall’Anpi animano l’80esimo anniversario della Liberazione di Bologna, segnato innegabilmente dalla morte di Papa Francesco (per cui è stato celebrato anche un minuto di silenzio). Ottant’anni da quando quella mattina del 21 aprile 1945 gli alleati del 2° Corpo Polacco dell’ottava Armata Britannica, della Divisione USA 91a e 34a, i Gruppi di combattimento Legnano, Friuli e Folgore e della brigata partigiana ‘Maiella’ entrarono a Bologna dopo la fuga degli occupanti tedeschi. Ottant’anni dopo Bologna si ritrova ancora in piazza per festeggiare la Liberazione del Nazifascismo: alle 10 dalle Due Torri la partenza del corteo cittadino assieme alle Brigate Partigiane bolognesi, alla Brigata Friuli in arrivo da Brisighella e alla Brigata Maiella, accompagnati dalla banda Filarmonica comunale ‘Primo Carlini’ di Malalbergo. Dalle 10 alle 12 in piazza Nettuno anche la distribuzione dell’Anpi delle bandiere tricolori ai presenti.

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La commemorazione del 21 aprile con il sindaco Matteo Lepore in piazza Maggiore
La commemorazione del 21 aprile con il sindaco Matteo Lepore in piazza Maggiore

La commemorazione

I rintocchi della campana dell’Arengo suonata a festa dall’Unione campanari bolognesi hanno aperto la ricorrenza ufficiale alle 10,30, sempre in piazza del Nettuno, con la deposizione di una corona alla lapide in ricordo dei Gruppi di Combattimento dell’Esercito Italiano. Il sindaco Matteo Lepore ha poi apposto sulle Bandiere delle Brigate Partigiane la medaglia celebrativa in segno di riconoscimento del loro ruolo fondamentale per la Liberazione dal nazifascismo, prima degli interventi istituzionali.

Il discorso di Anna Cocchi

“Non immaginavo di dover portare i miei saluti insieme con una notizia particolarmente triste per l’Italia, il mondo e tutti noi: la morte di Papa Francesco - esordisce Anna Cocchi (Anpi), prima del monito di silenzio e di un lungo scrosciare di applausi -. Oggi 21 aprile 2025 festeggiamo l’80esimo della Liberazione della nostra città e abbiamo voluto avere con noi anche solo simbolicamente gli uomini e le donne che hanno tenuto fra le loro mani queste bandiere che il sindaco ha onorato con una medaglia celebrativa. Bandiere passate tra le mani di tanti uomini e donne e che hanno significato necessità e bisogno di chiedere libera, pace, democrazia. Sono la forma e la testimonianza di come, uniti, si possano vincere i nemici peggiori come in quei lunghi 18 mesi, che hanno visto il sacrificio di tanti ragazzi e ragazze molto giovani. Questa è la grande scommessa che resta ancora alla società: quella di costruire un futuro che non sia il mio, ma il futuro di tutti. Questo continueremo a chiedere e a fare con la nostra presenza nelle piazze, in particolare questa piazza in cui davanti a noi c’è l’immagine di tutti coloro che, con il proprio sacrificio, ci hanno concesso la libertà. Oggi ringrazio tutti i volontari e non solo con il cuore in mano perché essere qui significa scegliere da che parte stare ed esserci anche oggi, come 80 anni fa”.

Il discorso di Daniele De Paz

“Per prima costa buon 21 aprile e buona festa della Liberazione della nostra città - aggiunge Daniele De Paz, presidente della Comunità ebraica bolognese -. Ci uniamo al dolore per la perdita di Papa Francesco che si inserisce in un giorno in cui la nostra città è in gioia e in azione sui temi della memoria. E forse non è un caso che nei prossimi anni, questo giorno, ricorderemo anche questo evento. Questa celebrazione ha ancora la capacità di farci riflettere su un passato che si ripercuote su oggi. Bologna festeggia oggi e il 25 lo farà l’Italia intera la liberazione dal nazifascismo ottenuta grazie a impegno congiunto di partigiani e forze alleate. Questa data segna la fine di un incubo durato anni, oggi celebriamo i protagonisti della Liberazione. In un momento in cui sentiamo che i valori difesi allora sono minacciati o accantonati, si tratta ancora di una volta di scegliere la difesa della vita e della libertà democratica faticosamente conquistata dopo la fine della Seconda guerra mondiale. La storia non va stravolta né demonizzata, ma riletta in senso critico e prospettico. La festa della Liberazione è la condanna di ogni antisemitismo e odio, bisogna arginare le false narrative e agire con decisione tutto insieme alla luce della cultura che ripudia la guerra per la risoluzione dei conflitti”.

Il discorso di Matteo Lepore

“Credo che la nostra generazione in particolare abbia il compito di passare il testimone ai più giovani e raccontare quello che è stato affinché la memoria non si perda - chiude il sindaco Lepore -. È l’invito più importante che faccio oggi insieme con quello che faccio ogni 21 aprile: qui abbiamo monumento ai caduti, prima ancora quel muro era quello del disonore perché su quel muro i cittadini in modo autonomo avevano deciso di raccogliere foto dei propri famigliari barbaramente uccisi dal regime. Questo è un monumento popolare che negli anni si è trasformato in un monumento ufficiale. Senza la partecipazione dei cittadini non ci sarebbe stata Liberazione e la nostra patria non avrebbe ritrovato proprio onore e indipendenza. È importante onorare quel monumento ed è importante portare i nostri figli davanti a quelle foto”.

Non dobbiamo perdere questo spirito - prosegue il primo cittadino -, ma ritrovarlo, per fare rivivere la nostra Costituzione. Ogni volta che ogni singolo articolo viene calpestato, noi dobbiamo reagire contro indifferenza di chi si gira dall’altra parte e non agisce per far rispettare la nostra Costituzione. Dobbiamo restituire ai nostri figli e ai nostri nipoti un Paese libero, indipendente, impegnato per i diritti umani e le libertà. E lo voglio ricordare oggi che è un giorno di festa, ma anche un giorno di lutto: la scomparsa del Papa ci rattrista e voglio ricordare quanto questa figura abbia illuminato il nostro cammino perché Papa Francesco non si è mai voltato dall’altra parte quando le persone morivano nel Mediterraneo, perché ci ha ricordato l’importanza di tutelare l’ambiente, perché ci ha aiutato nella lotta alla mafia sul nostro territorio. È stato una figura di parte come tutte le figure religiose, ma anche una figura che ha deciso di condividere le proprie idee per rendere la società migliore. Ci ha ricordato che l’amore e la pace devono prevalere su questa terra”.

Eventi rinviati

A causa del maltempo erano infine già stati annullati la biciclettata e il pic nic a Villa Spada. Lo spettacolo C’erano una volta tante ragazze, itinerario in 9 tappe tra musica e teatro nel parco, inizialmente in programma alle 12.30 a Villa Spada, è stato rinviato invece al 25 aprile alle 15.30, sempre a Villa Spada, con appuntamento angolo via Casaglia/via Saragozza.