LORENZO PASTUGLIA
Cronaca

Liceo Fermi, ecco il murales con i 4 sindaci di Bologna dopo la Liberazione

Giuseppe Dozza, Guido Fanti, Renato Zangheri e Renzo Imbeni sulla parete dell’edificio accompagnati da quattro parole: solidarietà, ambiente, democrazia e pace. L'artista che ha realizzato l'opera è lo street artist Chekos’art

Il murales creato da Chekos’art al Liceo Fermi in via Mazzini a Bologna. A destra l'inaugurazione col sindaco Matteo Lepore e il dirigente scolastico Fulvio Buonomo

Il murales creato da Chekos’art al Liceo Fermi in via Mazzini a Bologna. A destra l'inaugurazione col sindaco Matteo Lepore e il dirigente scolastico Fulvio Buonomo

Bologna, 6 giugno 2025 – Un murales con al centro i principali protagonisti bolognesi dopo la Liberazione. I volti degli ex sindaci Giuseppe Dozza, Guido Fanti, Renato Zangheri e Renzo Imbeni, infatti, sono finiti al centro di un dipinto che è stato inaugurato stamattina al Liceo Fermi di via Mazzini 172 a Bologna, alla presenza del primo cittadino Matteo Lepore e del dirigente scolastico Fulvio Buonomo.

Il significato del murales

L’opera è stata realizzata dello street artist Chekos’art. Nel murales, accanto a ogni ritratto compare una parola chiave associata a ognuno dei sindaci — solidarietà (Dozza), ambiente (Fanti), democrazia (Zangheri), pace (Imbeni) — che evocano un aspetto fondamentale delle loro azioni amministrative e che hanno lasciato un segno profondo nella storia della città. Rappresentano infatti un richiamo a specifiche politiche e valori da loro promossi, riletti oggi in dialogo con il presente. 

Il progetto è stato sviluppato dal Comune di Bologna, in collaborazione con la Fondazione Gramsci Emilia-Romagna, per ricordare gli anniversari di ciascun sindaco che ricorrono tra la fine del 2024 e il 2025: i 50 anni dalla morte del primo Sindaco Giuseppe Dozza, i 100 dalla nascita di Guido Fanti e Renato Zangheri e i 20 dalla morte di Renzo Imbeni, che governò la città dal 1983 al 1993.

La scelta però ha sollevato critiche da parte di Fratelli d’Italia, per mancato pluralismo. “L’iniziativa è caratterizzata da un’evidente selezione ideologica delle figure rappresentate”, ha detto Marta Evangelisti, capogruppo dei meloniani in Regione.

Chi è lo street artist

Per quanto riguarda l’artista Chekos’art, che realizza le sue opere di arte urbana, è cresciuto nell’underground dei graffiti a Milano, sviluppando uno stile personale che oggi si estende per le strade d’Italia, d’Europa e oltre. I suoi murales sono riflessi di una storia viva: volti che raccontano contrasti sociali e richiamano la memoria storica.

Sempre a Bologna, nel 2017 Chekos ha realizzato sulla facciata dell’Istituto Aldini Valeriani il volto di Antonio Gramsci, in occasione dell’80° anniversario della sua morte, e nel 2024 sulla facciata del Liceo Copernico ha portato a termine un lavoro dedicato a Giacomo Matteotti, per poterne celebrare la figura nel centenario del suo assassinio e ricordare il processo di costruzione della democrazia avvenuto nel nostro paese.

Con il progetto si vuole inoltre dare rilevanza agli archivi personali e alle raccolte fotografiche di Dozza, Fanti, Zangheri e Imbeni, conservate e tutelate dalla Fondazione Gramsci Emilia-Romagna. Risorse essenziali per costruire una conoscenza storica solida e alimentare una cittadinanza attiva e consapevole. Le carte, le fotografie, i documenti e le testimonianze conservati in Istituti culturali come la Fondazione permettono di restituire complessità e profondità ai percorsi di approfondimento storico e di ricerca, offrendo uno sguardo critico e documentato sulla storia politica e civile della Bologna del dopoguerra e sui processi di ricostruzione democratica che hanno segnato il nostro Paese.