Bologna, Lido di Casalecchio: chiosco chiuso ed erba alta

Niente pic nic nella ’spiaggia dei bolognesi’ a causa del ritardo del Comune nella pubblicazione del bando per assegnare la nuova gestione

Il Lido è meta estiva per tanti bolognesi

Il Lido è meta estiva per tanti bolognesi

Casalecchio (Bologna), 3 maggio 2022 - Com’è triste il Lido di Casalecchio in questi giorni d’inizio primavera, nei quali questa ‘spiaggia dei bolognesi’ veniva tradizionalmente presa d’assalto da centinaia di avventori a caccia di uno spazio verde sulla sponda del Reno per un picnic o per la prima tintarella. Erba alta, chiosco chiuso, bidoni traboccanti di rifiuti, recinzioni di cantieri ed un vago senso di abbandono avvolgono invece questi due ettari di alberi e prati con vista San Luca, Chiusa e Talon. Col risultato che anche il 25 aprile tutta l’area di proprietà comunale che dall’Isola verde si estende fino al Canoa Club era deserta. "Di questi tempi qui era tutto esaurito, i parcheggi pieni e anche affollamenti eccessivi", racconta un affezionato del Lido che si aggira davanti alle cabine malandate e ai pali smontati del beach volley. Terra di nessuno dal biennio di pandemia, dove secondo i residenti sono invece tornati tossici e spacciatori. Così le forze dell’ordine ricevono le segnalazioni preoccupate dei cittadini.

E il chiosco, che con una presenza costante ha sempre garantito un presidio, resta chiuso. E lo sarà ancora per diverse settimane dal momento che la concessione in affitto è scaduta da un anno, e il Comune il bando per la nuova locazione l’ha pubblicato solo due settimane fa. Ora gli aspiranti gestori hanno tempo fino all’8 maggio per presentare la loro offerta. E AdOpera, la società patrimoniale che ha in carico questo bene comunale, dovrà poi valutare le richieste. Un bando che prevede, oltre alla sistemazione e gestione del chiosco e dell’area di ristoro circostante, anche la cura di quasi due ettari di verde a libera fruizione.

"Richiesta singolare quella di mettere nel pacchetto anche la gestione, manutenzione, sfalcio, compreso lo smaltimento della risulta, e pulizia delle aree adibite a verde pubblico in proprietà del Comune per oltre 20mila metri. Richiesta che ci pare singolare, in contrasto con i requisiti richiesti per l’assegnazione ed economicamente potenzialmente vessatoria soprattutto in ragione dei lavori ancora in itinere della Regione su quelle sponde", osservano i consiglieri Pietro Cappellini ed Erika Seta, rispettivamente capigruppo del M5s e del Centro destra, che per discutere questo ed altri aspetti del bando hanno chiesto la convocazione di una commissione consiliare. Mentre Bruno Cevenini della Lista civica sottolinea i ritardi: "Si sapeva da due anni che quel bando era da rifare, e quindi si poteva fare in tempo utile per aprire regolarment. Mentre qui verosimilmente prima di due mesi non se ne farà nulla".

 

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