Linea, gestori confermati FdI: "Poca trasparenza"

La società che fa capo a Lideo si è aggiudicata la gara offrendo 280 euro in più. La consigliera Zuntini: "Canone precedente troppo basso, il Comune spieghi".

Linea, gestori confermati  FdI: "Poca trasparenza"

Linea, gestori confermati FdI: "Poca trasparenza"

Nuovo bando per la gestione della Linea, e conferma per Renato Lideo con la società cooperativa ‘Cinquantasei’, Lideo è gestore anche di altri locali in città. L’esito è di quest’estate, il vincitore l’ha spuntata per un soffio sul secondo classificato, O.S. Card Srl: 100 punti a 99,9, con un’offerta economica di euro 192.276,00 sopra euro 192.096,00. Il bar, situato al civico 13 C di piazza Re Enzo e all’1H del Voltone del Podestà, è un storico ritrovo per bolognesi e studenti (e politici), in un edificio di grande pregio storico-culturale. Sul punto però intende compiere un’analisi Manuela Zuntini, consigliera comunale di Fratelli d’Italia.

"La lettura degli atti relativi alla gara per la concessione dei locali di Piazza Re Enzo non lascia dubbi – spiega la consigliera –: il Comune non è evidentemente in grado di gestire i propri immobili e di valorizzarli né di incassare affitti adeguati che sarebbero utili alle casse pubbliche. La vicenda dei locali del bar ‘La Linea’ è solo uno degli esempi più recenti: un immobile che si trova in un contesto unico e prezioso come Piazza Re Enzo assegnato per anni senza procedure ad evidenza pubblica e quindi trasparenti – attacca Zuntini –, rinnovato negli anni su richiesta del concessionario, risultato essere l’attuale vincitore della gara, e ad un canone che oggi a seguito della gara risulta chiaramente non adeguato al suo valore. Sorprende infatti che fino a ieri il Comune si accontentasse di un canone di soli 70 mila euro (ed anche meno prima del 2020) mentre due società partecipanti al bando hanno offerto oltre 192 mila euro, peraltro con una minima differenza di soli 180 euro tra le due proposte che ha consentito all’attuale gestore ‘Cinquantasei’ di ottenere il rinnovo della concessione".

"Vorremmo quindi capire – continua Zuntini – perché finora l’amministrazione ha prorogato un contratto a prezzi evidentemente non di mercato e su quali basi abbia ritenuto di porre a base di gara un affitto di 91mila euro quando chi gestisce già i locali da oltre dieci anni ritiene che essi valgano oltre il doppio. Abbiamo seri dubbi sul fatto che Lepore, prima come assessore con delega al Patrimonio e ora come sindaco, sia in grado di assicurare che i beni pubblici siano amministrati nell’interesse esclusivo della città – conclude –, evitando rendite di posizione e assicurandone l’adeguata valorizzazione a beneficio di tutta la città".