
L'arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, Matteo Zuppi
Bologna, 6 giugno 2025 – "Noi dobbiamo essere in maniera intelligente, ferma, sempre contro la guerra. Perché la guerra è una cosa che nessuno domina. Uno pensa di indirizzarla, o pensa addirittura che sia giusta. La guerra uccide quel mondo che è quella persona lì". Lo ha detto oggi il presidente della Cei Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna, sul palco del Wmf - We Make Future a Bologna, la fiera della tecnologia. "Le religioni, soprattutto in passato, sono state usate nelle guerre. È un motivo in più per cui facevo la guerra, la facevo in nome di Dio. Le religioni negli ultimi decenni hanno detto: la guerra non la fai in nome di Dio, perché in nome di Dio è pace", sottolinea il presidente della Cei.
Zuppi ha ricordato quando papa Giovanni Paolo II chiamò tutti i leader religiosi ad Assisi e nacque lo ‘spirito di Assisi’, "in cui le religioni dicono: noi andiamo d'accordo e chi pensa di metterci in mezzo per giustificare la guerra non va d'accordo con Dio e non va d'accordo con i capi religiosi".
"Se ammazzare la gente è come giocare con una piattaforma, dobbiamo preoccuparci. O perlomeno dobbiamo essere ancora più umani. Se cresce l'intelligenza artificiale facciamo in modo che cresca ancora di più quella naturale", ha anche aggiunto il cardinale Zuppi, approfondendo il tema della tecnologia, che ha reputato positiva, a patto che non sia un modo per "aumentare le differenze". O per avere "strumenti sempre più micidiali”.
“La tecnologia è importantissima. Se però la tecnologia significa che ho degli strumenti sempre più micidiali per distruggere – ha specificato –, o se diventa un modo con cui non capisco più la persona, se non serve la persona ma per altre cose, dobbiamo preoccuparci", ha sottolineato. Per il cardinale la tecnologia "deve aiutare chi non ce la fa. E se la tecnologia è un modo per aumentare le differenze e lasciare indietro chi non ce la fa, è pericolosissimo. Per questo partirei dai senzatetto. Soltanto in Italia le disuguaglianze negli ultimi anni sono aumentate. E purtroppo tendono a cronicizzarsi. Cioè, se tu sei povero resti povero. Se sei indietro, resti sempre più indietro. E questo è disumano".