"È decisamente patetico che il sindaco di una grande città scriva al premier non per problemi che interessano i cittadini, ma per lamentarsi di esponente del Governo che fa il suo lavoro". Marco Lisei, commentando il fatto raccontato due sere fa alla Festa dell’Unità da Matteo Lepore ("Ho scritto dei messaggi a Giorgia Meloni, non divulgo la risposta per ragioni di privacy"), critica duramente il sindaco. "Pensare che stare tra la gente – dice il senatore di FdI – a fare banchetti non faccia parte del dovere di un politico, la dice lunga sulla distanza che separa l’attuale sinistra da Fratelli d’Italia. Loro escono solo per feste di partito ed eventi preconfezionati con la claque, e questa è anche una delle ragioni per le quali Lepore non si rende neppure conto che in città stanno addirittura rimpiangendo Merola. Aveva promesso di essere il sindaco della strada, è diventato il sindaco del salotto". E poi continua. "Dicevano che sapevamo fare solo opposizione e governiamo il Paese con risultati sotto gli occhi di tutti, la crescita del Pil, 800mila posti di lavoro in più, taglio del cuneo fiscale, tante cose utili agli italiani, mentre loro pensano ai 30 all’ora, allo Ius Soli e al gender. Noi diamo risultati, loro solo rimasti alla pastasciutta antifascista".
Dello stesso tenore il commento di Stefano Cavedagna. "Se Lepore ulula contro FdI e contro il viceministro Bignami, è la garanzia che sta e stiamo facendo bene – dichiara il capogruppo in Comune –. Non ci aspettiamo complimenti da questa sinistra, ci opponiamo con forza alle sue scelte scellerate. E lo facciamo stando tra la gente. Vuole farci andare ai 30 all’ora e si disinteressa della sicurezza. Quelli per pagare Lepore, sì che sono soldi pubblici buttati".
pa. ros.