Liste d'attesa Emilia Romagna, Venturi: "Tempi perfetti"

L’assessore regionale alla Sanità replica alle accuse: "Tutto si può migliorare, ma i nostri standard risultano i più elevati"

Sergio Venturi, assessore regionale alla Sanità, difende il sistema Emilia-Romagna

Sergio Venturi, assessore regionale alla Sanità, difende il sistema Emilia-Romagna

Bologna, 27 novembre 2019 - «Sulle liste d’attesa non siamo più al 98% di rispetto dei tempi, ma al 100%». L’assessore alla Sanità, Sergio Venturi, difende il sistema sanitario emiliano-romagnolo. Mantiene la linea tracciata dal governatore Stefano Bonaccini («Non vogliamo allori, perché tutto si può migliorare»), ma non ci sta a ricevere critiche, a suo dire, slegate dalla realtà: «Abbiamo gli standard più elevati di tutti: lo dicono le università e gli istituti di ricerca, non noi».

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E spedisce una replica pungente a Mauro Moruzzi, l’inventore del Cup che ieri sul ‘Carlino’ aveva invocato più trasparenza: «Ha avuto 20 anni di tempo per mettere a posto le liste d’attesa e noi abbiamo imparato da lui...». Il bilancio di Venturi, insomma, è più che positivo. «Al momento non abbiamo bisogno di misure straordinarie», assicura: «In tutto questo tempo, abbiamo lavorato sulle prestazioni monitorate, perché sono quelle che il Ministero di chiede di garantire e rappresentano il 90% di quelle richieste». Dunque, «è vero che c’è molto da fare, ma diamo atto ai medici, ai direttori delle Aziende e soprattutto a chi tiene aperti gli ambulatori ogni giorno di aver fatto uno sforzo significativo». L’assessore replica anche sulla trasparenza del sistema: «Per quelle prestazioni oggi io posso andare a vedere quando posso prenotare, mentre in Veneto, lo dico a chi lo cita come modello, ho a disposizione i dati di settembre». Insomma, «qui garantiamo il mese o i due mesi sulle visite e le prestazioni specialistiche, naturalmente mantenendo ferme tutte le urgenze». Un punto di arrivo? «No, assolutamente, perché noi vediamo sempre il bicchiere mezzo vuoto, ma – rivendica il braccio destro di Bonaccini –, spero che i cittadini ci diano atto che sono stati fatti molti passi in avanti». Il riferimento , inevitabile, è alla battaglia elettorale di cui la sanità è diventata un campo cruciale. Venturi replica alla proposta di Lucia Borgonzoni di tenere aperti gli ospedali di notte e nei weekend per esami e visite specialistiche. «Quella misura l’avevamo già attuata, perché c’era un arretrato dei tempi di attesa, ma oggi l’abbiamo smaltito e non è più necessaria», ricorda l’assessore: «In questo modo ottimizziamo le risorse, ma se ci sarà ancora bisogno, saremmo i primi a riaprire per quanto serve».

L’ultima frecciata è per le 300 segnalazioni di presunti disservizi presentate dalla Borgonzoni in tv e depositate dal Carroccio in questi giorni. «Le stiamo vagliando, avranno le risposte nei tempi giusti», assicura Venturi: «Gli uffici non sono felicissimi, perché il grado di appropriatezza non sarà eccessivo, ma faremo il nostro lavoro fino in fondo». La Lega, però, insiste: «La Regione risponda nel merito, le segnalazioni continuano ad arrivare – attacca il consigliere, Daniele Marchetti –. Bonaccini e Venturi rimangano sul punto e dicano come giustificano liste d’attesa, la chiusura di agende, il trasferimento di pazienti verso altre regioni, la mancata linearità nell’erogazione dei servizi. Noi lavoriamo per garantire piena omogeneità nelle risposte ai cittadini, servizi puntuali e diffusi».

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