Ospedali Bologna, liste d’attesa, i punti critici. "Qui il 15% di visite in più"

Roti (Ausl): "Serve più appropriatezza nelle prescrizioni, i medici ci aiutino". Tempi lunghi soprattutto per gastroenterologia, spirometria ed ecg da sforzo

Visite specialistiche

Visite specialistiche

Bologna, 8 maggio 2022 - Visite gastroentrologiche e gastroscopie, visite di chirurgia vascolare, spirometrie, elettrocardiogramma da sforzo ed elettromiografie: sono queste le prestazioni ambulatoriali con un’attesa da recuperare. Intanto, si accelera sulla telemedicina in ambito pneumologico, cardiologico e oculistico, con esami fatti da infermieri o tecnici, e poi refertati in remoto dai medici.

SOPRA LA MEDIA REGIONALE

L’Ausl si ’autoassolve’ sulle liste d’attesa, perché "i livelli di consumo delle prestazioni sanitarie sono al di sopra della media regionale, intorno al 15%, soprattutto per le visite specialistiche, ma anche per alcune prestazioni diagnostiche". Quindi, "la situazione è complessivamente buona – osserva l’Azienda –, con la gran parte delle prestazioni all’interno degli indici di performance richiesti dal piano nazionale, che indica il 90% delle prestazioni, visite o diagnostica, da erogare nei tempi previsti". Ma quel 15% in più farà scattare un giro di vite. "Chiederemo ai medici di medicina generale e anche agli specialisti l’appropriatezza prescrittiva – precisa Lorenzo Roti, direttore sanitario dell’Ausl – un obiettivo imprescindibile per Bologna, connesso alla formazione degli specialisti e alla sensibilizzazione dei cittadini sul consumo di prestazioni. Stiamo lavorando insieme al Sant’Orsola e al Rizzoli su visite ed esami specialistici".

LE REGOLE

Un altro punto su cui i camici bianchi dovranno fare attenzione è quello delle ’modalità prescrittive’. "Occorrerà scrivere il quesito diagnostico perché influisce sul codice di priorità – osserva Roti –. La U sta per urgente, con prestazione da erogare in 48-72 ore, la B, breve, entro 10 giorni, la D, differibile, 30 giorni per le visite e 60 per la diagnostica, e la P, programmata, entro 120 giorni. Per esempio, se c’è bisogno di una lastra ai polmoni sarà necessario aggiungere il motivo: sospetta polmonite. Alcuni medici lo stanno già facendo, ma d’ora in poi diventerà una regola".

AMBULATORI PER INFERMIERI

L’Ausl riorganizzerà i punti prelievo, "ora non è più prevista la presenza del medico", sottolinea Roti, e lavoreranno più ore gli specialisti, con eventuale acquisto di prestazioni dal privato accreditato, mentre debuttano le ’piastre ambulatoriali’ negli ospedali e nelle Case della salute, dove gli infermieri lavoreranno accanto agli ambulatori medici per garantire un’attività di cura e assistenza su doppia linea.

REFERTI DA REMOTO

"La spirometria, uno dei test aumentati con il Covid, tra l’altro ora abbiamo 260 dipendenti contagiati – prosegue il dirigente – viene eseguita dagli infermieri nelle Case della salute e poi refertata da remoto da pneumologi e se c’è bisogno si chiama il paziente per la visita. Il progetto sta partendo, mentre presto saremo pronti con il tele ecg management: infermieri o tecnici del territorio trasmetteranno il tracciato ai cardiologi. La stessa cosa accadrà per l’oculistica: stiamo acquisendo i retinografi per la valutazione del fondo dell’occhio. Un test importante per i diabetici, per esempio, svolto negli ambulatori della cronicità da dove l’esito viene trasmesso agli oculisti che valuteranno se proseguire con altri accertamenti".

 

 

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