MONICA RASCHI
MONICA RASCHI
Cronaca

Liste di attesa per visite ed esami. Bene per ortopedia e urologia, ma risonanze e tac arrancano

I dati della Regione: sono diversi gli accertamenti specialistici effettuati rispettando i tempi definiti dalla legge. Restano paradossi come la diagnostica all’addome, dove su appena 9 richieste ne sono state fatte solo 4

Per la risonanza magnetica all’addome a fronte di appena nove richieste, la performance raggiunte è di appena il 44 per cento, quindi nemmeno quattro risonanze fatte nei tempi di legge

Per la risonanza magnetica all’addome a fronte di appena nove richieste, la performance raggiunte è di appena il 44 per cento, quindi nemmeno quattro risonanze fatte nei tempi di legge

Bologna, 15 aprile 2025 – Le liste d’attesa per effettuare esami specialistici o attraverso strumentazione diagnostica ad alta complessità restano una spina nel fianco di ospedali e sanità pubblica. La gigantesca mole di accertamenti e interventi chirurgici non eseguita durante il periodo del Covid, sommata a carenze di personale, organizzazioni da rivedere, pochi fondi dedicati come continua a denunciare l’assessore regionale alla Salute, Massimo Fabi, si aggira ancora come un gigantesco spettro anche sulla sanità bolognese.

Nonostante i numerosi miglioramenti, come registrato settimanalmente della Regione. Secondo i rilevamenti dell’ultima settimana utile (dal 31 marzo al 6 aprile) sono tante le prestazioni che hanno raggiunto indici di performance sopra al 90 per cento per quanto riguarda l’effettuazione dell’esame o visita dentro ai tempi di attesa che sono indicati dalla legge.

Che sono indicate con priorità U (Urgente): da eseguire nel più breve tempo possibile e, comunque, entro 72 ore; priorità B (Breve): da eseguire entro 10 giorni; priorità D (Differibile): da eseguire entro 30 giorni per le visite o 60 per gli accertamenti diagnostici; priorità P (Programmata): da eseguire entro 120 giorni.

Secondo questi termini definiti ci sono visite ad alta richiesta come quella oculistica (735 le prenotazioni nella settimana presa in esame) che hanno raggiunto il 96 per cento di rispetto dei tempi; quella urologica, con 390 prenotazioni sale al 98 per cento, quella fisiatrica ed endocrinologica si assestano al 100 per cento, da sottolineare che in questi ultimi due casi le prenotazioni erano poche (rispettivamente 5 e 7). Ma ce ne sono altre, ad alta richiesta, come la visita ortopedica con 613 prenotazioni che ha raggiunto il 100 per cento, così come l’ecodoppler cardiaco che, nonostante le 470 prenotazioni, sono state tutte soddisfatte nei tempi stabiliti.

Visite ed esami diagnostici, settimana dal 31 marzo al 6 aprile: percentuale delle prestazioni eseguite nei tempi di legge
Visite ed esami diagnostici, settimana dal 31 marzo al 6 aprile: percentuale delle prestazioni eseguite nei tempi di legge

Non mancano i paradossi: il più eclatante è quello della risonanza magnetica all’addome dove, a fronte di appena nove richieste, la performance raggiunte è di appena il 44 per cento, quindi nemmeno quattro risonanze fatte nei tempi di legge. Decisamente sotto la soglia di attesa anche la tac, sempre all’addome, dove le prenotazioni sono state 97 ma solo per il 74 per cento dei pazienti i tempi sono stati rispettati. Sotto la soglia ’rossa’ anche l’elettrocardiogramma da sforzo le cui richiesta di accertamento sono state appena 21 ma l’indice di rispetto della tempistica si ferma al 79 pere cento.

Anche la colonscopia, accertamento che ha visto 100 prenotazioni, è stata eseguita nei tempi dovuto nell’88 per cento dei casi. Nessuna attesa, invece, per la tac al bacino, ma questo perché nella settimana da fine marzo al 6 aprile nessuno ha effettuato nemmeno una richiesta.