Lo stato di agitazione dei dottori. L’Ausl: "Assenti negli ultimi incontri"

Andrea Longanesi, direttore sanitario, risponde alla richiesta di convocazione avanzata dalla Fimmg

Lo stato di agitazione dei dottori. L’Ausl: "Assenti negli ultimi incontri"

Andrea Longanesi, direttore sanitario, risponde alla richiesta di convocazione avanzata dalla Fimmg

L’Ausl di Bologna risponde alla richiesta di convocazione della Fimmg, la Federazione italiana dei medici di medicina generale (il sindacato di maggiore rappresentanza della categoria) che hanno proclamato lo stato di agitazione. Una protesta indirizzata contro l’Azienda sanitaria accusata, tra le diverse cose, di voler "ridimensionare il ruolo" del medico di base scelto dal cittadino, "trasferendone compiti e funzioni a medici di medicina generale a quota oraria".

Andrea Longanesi, direttore sanitario dell’Azienda Usl sottolinea che "i medici di medicina generale sono interlocutori fondamentali per il futuro della medicina territoriale secondo linee che devono essere condivise con la regione. Noi abbiamo periodicamente convocato il comitato della medicina generale – sottolinea –. Purtroppo negli ultimi due incontri programmati il 4 e il 9 settembre la Fimmg non ha ritenuto di partecipare. Nell’incontro precedente, quello del 31 luglio, l’Azienda ha proposto un nuovo accordo incentivante relativamente alla gestione dei pazienti cronici e fragili e al miglioramento dell’appropriatezza delle prescrizioni. A seguito di tale incontro tutte le sigle si sono impegnate a proporre eventuali osservazioni e controproposte – afferma Longanesi –. In ragione dell’importanza del ruolo del medici di famiglia nella gestione dei pazienti, speriamo di poter riprendere al più presto costruttive interlocuzioni. Confermo quindi che proseguiremo a convocare il comitato della medicina generale come fatto finora". Il prossimo incontro, come fa sapere il direttore sanitario, è fissato il 26 settembre.

Secondo quanto denuncia il sindacato, l’Ausl di Bologna "persegue da oltre due anni l’obiettivo di escludere le rappresentanze della medicina generale dai più importanti processi decisionali inerenti la progettualità aziendale, in merito alla sanità territoriale e anche a quella ospedaliera, quando questa possa avere ricadute sul lavoro del medico di medicina generale". I dirigenti dell’Azienda sanitaria, fa notare Salvatore Bauleo, segretario provinciale e vice-segretario regionale della Fimmg, "hanno istituito i cosiddetti ‘ambulatori di prossimità’, ovvero ambulatori territoriali, aperti negli stessi orari in cui sono attivi gli studi dei medici, con gli stessi compiti nei confronti della cittadinanza, concretizzando in tal modo un vero e proprio doppione della stessa attività, con l’unico possibile intento di dirottare l’assistenza territoriale dai medici di assistenza primaria a medici dell’emergenza territoriale". Tra gli altri punti dolenti, sottolineati dalla Fimmg: "L’Ausl ha disatteso l’intesa regionale sui Cau in diversi punti, tra cui quello inerente la facoltà di avviare percorsi diagnostici rapidi, possibili attualmente solo per i pazienti che si recano nei Cau e non per quelli che si rivolgono al proprio medico curante".

Monica Raschi