GABRIELE MIGNARDI
Cronaca

"L’odissea del ponte di Vizzano deve finire"

Chiuso al transito di auto e moto da 9 mesi, interrogazione in Regione di Evangelisti (FdI): "La riapertura non è calendarizzata"

Il ponte di Vizzano collega le due sponde del Reno a Pontecchio

Il ponte di Vizzano collega le due sponde del Reno a Pontecchio

Il ponte può attendere. Si allungano ancora i tempi per la sistemazione e la riapertura al transito di auto e moto sul suggestivo ponte di Vizzano, l’attraversamento pedonale, ciclabile e anche carrabile (ma a un solo mezzo leggero e a una sola corsia) che a poca distanza del Palazzo dei Rossi collega le due sponde del Reno a Pontecchio. Una struttura leggera dallo stile inconfondibile che si regge su piloni in vago stile Liberty con il tratto centrale tutto in sospensione, con cavi e travi di acciaio che richiamano le linee del famoso ponte di Brooklyn. Dopo una lunga chiusura per ristrutturazione e consolidamento della struttura in cemento e acciaio che manifestava preoccupanti segni di usura, il transito era stato riaperto. Ma lo scorso 10 agosto è arrivato il provvedimento di divieto di transito per auto e moto motivato dallo stato precario del piano di scorrimento in assi di legno rappezzate con lastre di metallo. Una situazione che ha generato disagi e proteste, in particolare da parte dei residenti (oggi un centinaio di persone) costretti a lunghi e scomodi percorsi alternativi.

"Doveva essere per lo stretto tempo necessario per rifare l’assito e invece son ormai quasi dieci mesi che dobbiamo percorrere una media di venti chilometri in più ogni volta che dobbiamo portare i figli a scuola o a fare la spesa, e i lavori non sono neanche iniziati". Una situazione aggravata dalle frane che hanno portato alla chiusura di via Ancognano in direzione delle Ganzole e di Bologna.

Disagio di cui si è fatta portavoce la capogruppo regionale di Fratelli d’Italia, Marta Evangelisti che spiega come "nonostante le dichiarazioni d’intenti e la rassicurazione della presenza di fondi per la manutenzione, non si conoscono date per gli interventi di ripristino e quindi di riapertura". Da qui la sollecitazione rivolta alla giunta regionale in forma di interrogazione.

Secondo il Comune di Sasso, titolare del ponte, si chiarisce che "è stato consegnato, con un po’ di ritardo rispetto ai tempi preventivati, il progetto di rifacimento dell’assito. Per procedere con i lavori occorre però il parere positivo della soprintendenza cui è stato trasmesso il progetto. Contestualmente è stato dato incarico a un professionista per la redazione di una perizia tecnica con cui rivalutare le capacità strutturali e la tenuta statica del ponte che si prevede possa essere consegnata entro un paio di mesi" spiega il Comune che aggiunge, quindi, un ulteriore elemento di incertezza, e stavolta relativo al decisivo fattore di tenuta statica di tutto il ponte.

Gabriele Mignardi