CHIARA GIOIA LUISA GENTILE
Cronaca

L’odissea di via Massarenti: "I lavori? Indispensabili. Ma speriamo durino poco"

Esercenti e residenti sul cantiere tra via del Parco e via Rimesse al via lunedì. Seconda tranche per l’interramento della linea Bologna-Portomaggiore. "Bici, auto o scooter: ci sono troppe buche. Bisogna sistemare e in fretta"

Esercenti e residenti sul cantiere tra via del Parco e via Rimesse al via lunedì. Seconda tranche per l’interramento della linea Bologna-Portomaggiore. "Bici, auto o scooter: ci sono troppe buche. Bisogna sistemare e in fretta".

Esercenti e residenti sul cantiere tra via del Parco e via Rimesse al via lunedì. Seconda tranche per l’interramento della linea Bologna-Portomaggiore. "Bici, auto o scooter: ci sono troppe buche. Bisogna sistemare e in fretta".

Bologna, 21 giugno 2025 – Via alla seconda tranche per i lavori di rifacimento della strada in via Massarenti, che – come ogni giorno – è scenario di un intenso via vai di automobili, scooter e autobus. Da lunedì fino al termine di agosto il tratto interessato tra via del Parco e via Rimesse, uno di quelli maggiormente dissestati, sarà soggetto a nuovi cantieri, pur "garantendo la circolazione dei veicoli in base alle fasi di intervento", come ha informato il Comune che in questi giorni ha fornito ai residenti e agli esercenti della zona un dépliant con le varie tempistiche.

I lavori previsti lungo i quasi tre chilometri di via Massarenti erano già iniziati a giugno dello scorso anno interessando la zona compresa tra i viali di circonvallazione e via Zaccherini Alvisi, per essere poi conclusi a settembre, un mese in più rispetto alle tempistiche previste per questa seconda tranche.

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"È una vita che richiedo interventi per la strada, è così da anni – commenta Maurizio Negroni –. Ci sono state diverse cadute e ho chiamato svariate volte", racconta il residente mentre con il dito indica alcune buche presenti sulla strada. "Girando in moto con la strada in queste condizioni sembra di essere in mezzo alle steppe", fa eco ancora Mauro Magni, residente in sella alla sua moto. Anche per chi sceglie di spostarsi in bicicletta, via Massarenti rappresenta il principale disagio per via degli svariati dissesti, visibili a occhio nudo: "Spero che i lavori siano più rapidi, ma comunque reputo questa un’occasione ottimale per realizzare la pista ciclabile che manca e che collegherebbe l’arteria di via Azzurra e il Liceo Fermi", concorda Serenia Serrani mentre aspetta l’autobus.

Le condizioni della strada, in effetti, sembrano essere una priorità anche per alcuni degli esercenti lungo la via: "Questo è il tratto di strada più trafficato di Bologna e mi tocca dire che i lavori servono – spiega Andrea Vignudelli sull’uscio della barbieria del nonno Nerio –. Mi auguro che la gente vada oltre i lavori, si organizzi e vanga comunque". Della stessa opinione, anche se in parte, è Maria Astorino di Ranieri Parrucchiere: "Se c’è da migliorare la viabilità ben venga, però speriamo in tempi brevi – spiega l’esercente, pur valutando i rischi –. Da commercianti, siamo un po’ preoccupate perché la gente avrà problema per i parcheggi".

Insieme con i parcheggi, sorge inevitabilmente anche il quesito del ‘carico-scarico’, come fa notare Angelina Grano, che da ormai sessant’anni ha un piccolo alimentari conosciuto da chiunque attraversi la zona e che da lunedì non sa dove potrà fare sostare i camion.

La presenza dei cantieri del tram, poi, non risparmia i lavori di rifacimento che si aggiungono a una lista piuttosto lunga di lavori distribuiti in tutta la città: "Aprono troppi cantieri, tutti in una volta: per girare in città devo usare il navigatore – riferisce Valter Tovoli, bolognese doc –. Avevo 18 anni quando hanno tolto il tram a Bologna, ci portano nel futuro con la tecnologia degli anni Quaranta, siamo gli unici ad averli tolti per favorire la gomma che è molto più inquinante", si sfoga il residente. Se è pur vero che l’arrivo di un ennesimo cantiere fa storcere il naso a molti, i bolognesi sembrano, piano piano, essersi abituati anche ai relativi disagi. Altrimenti, come suggerito da Agostino Caputo "chi non vuole avere problemi può stare in campagna".