Logista al bivio "Lavoratori pronti a tutto"

Si riunisce questa mattina il tavolo di salvaguardia. Si Cobas: "Vediamo il risultato, poi ci mobilitiamo"

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"Oggi può succedere di tutto", è il tam tam tra istituzioni, lavoratori, sindacalisti. L’ora della verità sarà stamattina alle 8.30 quando si riaggiornerà il tavolo di salvaguardia della città metropolitana sul caso Logista. La tregua dopo il whatsapp delle polemiche ai lavoratori ("siete dispensati dall’attività lavorativa dal 2 agosto") ha ridato un minimo di speranza a quasi un centinaio di dipendenti in odore di licenziamento dopo l’annuncio della chiusura del magazzino di Bentivoglio dal 31 agosto.

Poi è arrivato uno spiraglio nella trattativa al tavolo, ma i camion dell’azienda avvistati ieri mattina a Bentivoglio, non hanno fatto ben sperare, facendo infuriare i sindacati. Logista, però, nel pomeriggio, ha minimizzato: "Solo un’operazione di routine". Il nodo è che l’azienda – che si occupa di distribuzione di prodotti a base di tabacco in gran parte del Nord-Est – è una multinazionale con casa madre in Spagna. Ergo, difficile fare previsioni con aziende che hanno ’teste’ nel mondo, si ragiona tra gli addetti ai lavori. I sindacati, in presidio, ieri hanno indetto un’assemblea con i dipendenti.

In pratica, fanno sapere Eleonora Bortolato coordinatrice dei Sì Cobas, e Pietro De Marco, delegato Rsa Sì Cobas, "faremo tutto il possibile. Cortei, presidi ovunque Logista è presente, picchetti... Non possiamo permettere la macelleria sociale. Aspettiamo il risultato del tavolo, poi inizierà la mobilitazione". E il colosso del tabacco Philip Morris a Crespellano, simbolo bolognese del settore, potrebbe essere il primo luogo da cui partire con le proteste. In ballo c’è la tutela occupazionale di due tipologie di lavoratori: quelli di Logista (15 diretti), sia i 65 che curano l’handling in appalto con Logistic time che dipende dal consorzio Metra.

Per il resto, il consigliere metropolitano con delega al Lavoro, Fausto Tinti, cerca di vedere il bicchiere mezzo pieno. "La tensione non fa bene a nessuno. In primis proprio a Logista. Credo che qualche spazio di manovra lo avremo, anche se trovare un accordo non sarà facile". Il tavolo di stamani potrebbe portare o al dietrofront (senza chiusura dello stabilimento) o a "rimandare lo stop del sito e dare il via a una trattativa sindacale con tutti i crismi, ricorrendo agli ammortizzatori sociali con un’integrazione salariale. I lavoratori si potrebbero collocare in altri siti del gruppo, ma senza doversi spostare di 250 chilometri", dice l’assessore al Lavoro Marco Lombardo.

In caso contrario, se Logista tirerà giù la serranda all’Interporto (coi licenziamenti, per legge, fino a ottobre non potrà procedere), "noi saremo al fianco dei lavoratori", dice Lombardo. Oggi si vedrà se oltre lo spiraglio, ci sarà luce. In caso contrario, Logista diventerà un caso nazionale. Il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, che sta mettendo a punto misure per disincentivare la chiusura di siti produttivi, ha fatto sapere che "promuoverà ogni iniziativa col Mise per tutelare i lavoratori della multinazionale".

Rosalba Carbutti

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