"Logopedia precoce per la nostra piccola Alice Così aiutano le persone"

Attrezzature acquistate per permettere cure all’avanguardia. Una struttura per l’ospitalità dei pazienti del Policlinico provenienti da fuori città e anche progetti volti a facilitare la vita di persone affette da patologie croniche o sindromi. Il ventaglio di attività promosse e sostenute dalla Fondazione Sant’Orsola è ampio e comprende anche il percorso logopedico rivolto a bambini con sindrome di Down ’Guarda come Cresco’. In questo ambito la Fondazione e le sue logopediste si prendono cura della piccola Alice, cinque anni e mezzo, la quale "grazie alla Fondazione ha potuto affrontare un percorso logopedico precoce, un servizio che prima non c’era, ma che rappresenta uno strumento fondamentale per la crescita della nostra bambina", spiega la mamma Cristina Boldrini, 43 anni.

Cristina Boldrini, quando avete saputo lei e suo marito di questo progetto della Fondazione?

"Siamo venuti in contatto con la Fondazione Sant’Orsola dopo poco che era nata, quando ci chiesero di partecipare con nostra figlia al progetto Guarda come Cresco. E sin da subito ci siamo resi conto come la particolarità del lavoro della Fondazione sia la capacità di non fare mai sentire soli i propri assistiti".

Perché il progetto Guarda come Cresco significa così tanto per voi e per Alice?

"Perché nella fascia di età 0-6, i deficit della parola comportati dalla sindrome di Down sono un po’ lasciati a sé stessi. ’Ci si pensa più tardi’ ci siamo sentiti dire. Ma non vedevamo il perché perdere tempo aspettando, quando un intervento precoce ha e sta avendo per Alice grandi benefici. Avere in questo senso una opportunità del genere ci fa sentire fortunati come genitori".

Entrando nel merito della terapia, cosa può dirci del metodo messo in campo nell’ambito del progetto?

"Anzitutto devo sottolineare come il valore aggiunto di questo percorso sia la professionalità e l’umanità delle logopediste che lavorano nel progetto. Per Alice infatti partecipare a ’Guarda come Cresco’ è motivo di grande gioia, oltre all’effetto reale positivo che ha sulla sua crescita. Lo stesso medoto fa la differenza. A parte poter contare sull’accesso gratuito al servizio che è molto importante, ma il progetto si basa su un metodo studiato per bambini sordi, con un approccio musicale e giocoso alla parola. Questo centra bene il punto sul come relazionarsi con i più piccoli e in più è appunto estremamente precoce, che può cominciare sin dalle fasi di lallazione".

f.z.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro