Lombardo pronto a correre "Zero imbarazzi con il Pd"

Il segretario di Azione, ex assessore di Merola: "Mai attaccato la comunità dem. Bene l’accordo, si è scelto di seguire l’agenda Draghi e non quella di Conte"

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Marco Lombardo, segretario provinciale di Azione, festeggia l’accordo: "Azione ha messo nella trattativa dei punti chiari. E ha chiesto al Pd di seguire l’agenda Draghi e abbandonare l’agenda Conte. Abbiamo portato a casa le nostre istanze. E la partita elettorale è aperta più che mai".

Dopo le Comunali lasciò il Pd per Azione. Non è strano correre al fianco del suo ex partito?

"L’accordo è tra il fronte democratico più progressista e quello repubblicano più liberale e riformista. Se Azione avesse corso da sola avrebbe preso più voti nel proporzionale, ma abbiamo messo davanti l’interesse del Paese. Uscii dal Pd sostenendo che allearsi col M5s fosse scellerato. I fatti ci hanno dato ragione: i populisti non diventano uomini di governo".

Sarà candidato alle Politiche?

"Il mio nome è uscito all’unanimità dalla segreteria regionale e provinciale, con altre candidature nel territorio. E tanti dirigenti politici hanno dato la loro disponibilità. Ora è tutto nelle mani di Carlo Calenda".

Nella liste del Pd bolognese c’è l’ex sindaco Merola, della cui giunta lei è stato assessore. Nessun imbarazzo?

"(ride) Che problema c’è? Io posso correre alla Camera e lui al Senato!".

L’accordo Pd-Azione prevede 70% dei collegi ai dem, 30% ad Azione e +Europa. Avrete posti anche a Bologna?

"È prematuro. Oggi abbiamo fatto la coalizione da domani si parlerà di candidature e collegi. Non si può ridurre tutto a una questione di seggi. Per quanto riguarda Azione e +Europa abbiamo ottenuto condizioni richieste da tempo: nessun nostro voto servirà a eleggere populisti e massimalisti".

Agli ex forzisti passati in Azione non rischia di andare di traverso l’alleanza con il Pd?

"Capisco che per una parte di elettorato più moderato, di centrodestra, l’accordo di oggi possa essere fonte di preoccupazione. Ma il ragionamento da fare è questo: l’Italia che vogliamo è quella che guarda all’Europa e alla difesa dell’Ucraina o quella che guarda alla Russia di Putin e Ungheria di Orbán? Il centrodestra è finito, c’è solo la destra".

L’elettorato del Pd avrà dubbi su nomi extra dem?

"Per quanto mi riguarda da quando me ne sono andato dal Pd non ho mai detto una parola contro la comunità di iscritti ed elettori dem".

Tornerà alla festa dell’Unità?

"Sono stato anche coordinatore del programma. Se m’invitano ci vado".

Di Maio, ex grillino, sarà in coalizione con voi...

"L’accordo è chiaro: nessun ex M5s nei collegi uninominali. Così come non ci saranno ex FI".

In Azione potrebbe correre l’ex azzurro Andrea Cangini?

"È ancora presto...".

Su quali temi giocherà la campagna elettorale in città?

"In politica estera il riferimento è l’europeismo e l’atlantismo. In politica energetica dobbiamo realizzare rigassificatori e termovaorizzatori. Poi vogliamo riformare il reddito di cittadinanza e abbassare le tasse del lavoro. Dall’Emilia vorrei portare avanti la rivoluzone delle poltiche attive per il lavoro come fatto con ‘Insieme per il lavoro’ quando ero assessore. Infine, dobbiamo puntare sulla valorizzazone delle competenze tecniche, partendo dalla legge sugli Its del dem Serse Soverini approvata in Parlamento".

In città con Iv e FI avete costituito il comitato referendario sulla giustizia. Ci sono spazi per il partito di Renzi?

"Non è più l’ora dei veti. Dobbiamo battere la destra...".

ros. carb.

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