Bologna, 20 novembre 2023 – Al fianco di don Francesco, sul pulpito. Per parlare ai parrocchiani, sensibilizzarli contro la minaccia rappresentata dai truffatori. Una messa diversa dal solito, quella celebrata ieri mattina nella chiesa di Santa Maria Regina Mundi, in via Inviti, zona Lame, dove il comandante della stazione Indipendenza dei carabinieri, il luogotenente Pietro Di Gaetano, al termine della celebrazione, ha parlato con i fedeli delle tecniche più insidiose messe in atto dai truffatori per riuscire a convincere le loro vittime, "in particolare le persone anziane, ma non solo", come ha piegato il luogotenente, a farli entrare in casa o a consegnare loro tutti i propri beni.
"Proprio questa mattina (ieri, ndr) – ha detto Di Gaetano – ci è arrivata l’ultima denuncia di un cittadino che ha raccontato di essere stato contattato da un sedicente carabiniere della stazione Indipendenza, che gli aveva chiesto dei soldi per far liberare un famigliare coinvolto in un incidente. Lui per fortuna non è caduto nel tranello, perché prima di incontrarsi con il truffatore ha chiamato in caserma e ha scoperto che si trattava di un raggiro".
Aumento delle truffe
Nell’ultimo periodo, infatti, come ha spiegato il comandante Di Gaetano, i tentativi di truffa - e purtroppo anche le truffe consumate - sono cresciuti esponenzialmente in città. E, tra le più svariate bugie inventate dai delinquenti, una molto frequente è quella, appunto, dell’incidente del famigliare, con richiesta di cauzione: "Mai, e sottolineo mai, un carabiniere o un appartenente alle altre forze dell’ordine vi chiederà di consegnargli soldi o gioielli per qualunque motivo – ha spiegato ai parrocchiani il luogotenente –. Se ricevete una simile richiesta, sappiate che state parlando con un truffatore. Riattaccate subito e contattate il 112".
Non solo. Nelle ultime settimane, come spiega Di Gaetano, è emersa un’altra tipologia di truffa: "Queste persone – dice – invitano i cittadini a recarsi nelle nostre stazioni, in particolare Indipendenza, Panzacchi e Navile, dicendo di portare il denaro richiesto con sé. Mantengono al telefono le vittime per tutto il tempo, attendendo che prendano soldi e averi, e poi gli danno appuntamento in zone limitrofe alle caserme per derubarle".
Problema anche per le forze dell’ordine
La presenza di questi malintenzionati, che sfruttano l’immagine delle forze dell’ordine per trarre in inganno le vittime, è un problema per gli stessi carabinieri: "Capita – dice Di Gaetano – che un carabiniere possa aver bisogno davvero di entrare in contatto con un cittadino, voi siete la nostra prima risorsa: quindi come capire se si ha di fronte un vero appartenente all’Arma o un truffatore? Intanto, noi nella maggior parte dei casi arriviamo in divisa e con l’auto di servizio. Ma può capitare di essere in borghese. Voi, nel dubbio, chiamateci: chiamate il 112, non altri numeri che vi vengono forniti per telefono, per accertarvi di avere alla porta di casa un vero carabiniere. Noi carabinieri veri certamente non ci offendiamo".