NICHOLAS MASETTI
Cronaca

L’omicidio di via Piave. I genitori di Fallou in aula. A processo il 16enne che lo colpì al cuore

La tragedia il 4 settembre dello scorso anno: il dolore di padre e madre. Per il minorenne si procederà con il rito ordinario. Si parte il 21 maggio.

La tragedia il 4 settembre dello scorso anno: il dolore di padre e madre. Per il minorenne si procederà con il rito ordinario. Si parte il 21 maggio.

La tragedia il 4 settembre dello scorso anno: il dolore di padre e madre. Per il minorenne si procederà con il rito ordinario. Si parte il 21 maggio.

Il padre e la madre di Fallou Sall erano in aula per assistere al rinvio a giudizio del 16enne accusato dell’omicidio del loro figlio. Un momento ancora difficile per i familiari dopo la perdita del giovane. Quel maledetto mercoledì 4 settembre dell’anno scorso scorso la vittima 16enne, secondo le ricostruzioni degli investigatori e del pm Caterina Salusti, venne colpito al cuore in via Piave da una coltellata. Il padre e la madre però si sono fatti forza, nonostante il dolore e le difficoltà, e insieme all’avvocato Loredana Pastore, che assiste i familiari, hanno deciso di presenziare alla decisione del giudice delle udienze preliminari del Tribunale dei minori di Bologna. L’imputato invece, difeso dall’avvocato Pietro Gabriele, ha partecipato all’udienza in videocollegamento al carcere minorile di Nisida, in provincia di Napoli. Così è stato rinviato a giudizio dal giudice Chiara Alberti con l’accusa di omicidio volontario di Fallou Sall e del tentato omicidio dell’amico della vittima, un 17enne bengalese che era a sua volta accusato di lesioni e molestie telefoniche nei confronti dell’imputato. Il bengalese, difeso dal legale Laura Piemonti, è però anche persona offesa nel procedimento, in quanto il 16enne è accusato di tentato omicidio nei suoi confronti per averlo colpito al collo. Riguardo però i suoi capi d’imputazione, ovvero lesioni (che ha ammesso) e molestie telefoniche verso lo stesso 16enne, la legale del 17enne ha chiesto e ottenuto dal giudice la messa alla prova per il suo assistito, la cui posizione è stata quindi stralciata e dovrà seguire un programma di messa alla prova che sarà stabilito dallo stesso giudice.

Secondo quanto ricostruito all’epoca dagli investigatori e dalla squadra mobile e dalle volanti della Polizia, qualche giorno prima del delitto, il 31 agosto, c’era stato un primo incontro con una lite in strada tra il 16enne e il 17enne bengalese, non lontano dalla zona dove poi ci sarebbe stato l’accoltellamento: Fallou Sall in quel caso non era presente. Tra i due sarebbero volate solo parole e anche in quel caso, come poi avvenuto (secondo la versione difensiva) il 4 settembre, il giovane è fuggito ed è stato inseguito da un gruppetto di ragazzi, che poi a un certo punto ha desistito. Il 4, invece, il bengalese (che aveva anche un cane) e il 16enne si sono incontrati al parco del Velodromo, dove si sono presi a pugni. Il 16enne sarebbe fuggito verso casa, inseguito e raggiunto da più persone in via Piave prima di essere placcato a terra. Tra i ragazzi c’era Fallou, che sarebbe intervenuto in aiuto del 17enne. A questo punto il 16enne ha tirato fuori il coltello, colpendo alla cieca per difendersi – secondo la sua versione – e raggiungendo Fallou al cuore e l’amico 17enne al collo. Per la Procura, che ha chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio (non venne chiesto il giudizio immediato), si è trattato invece di omicidio volontario. Il processo, che si svolgerà con il rito ordinario dato che non sono stati chiesti riti alternativi, comincerà il 21 maggio.

Nicholas Masetti