Bologna, 9 settembre 2024 – Quando ad agosto la direttrice del Museo della Musica ha anticipato al Carlino che a novembre la sua istituzione avrebbe ospitato la mostra su Luca Carboni, a 40 anni dal primo singolo del cantautore bolognese, il primo pensiero fu che, forse, sulla sua salute c’erano delle novità. E tra l’altro un mese prima, il 14 luglio, Carboni era apparso all’osteria da Vito, alla festa per i 90 anni di Tobia Righi, lo storico manager di Lucio Dalla. Ieri, attraverso l’intervista sul Corriere della Sera, ecco arrivare la conferma: Luca Carboni è ‘tecnicamente guarito’ dal tumore al polmone e il suo "rientro nel mondo" avverrà proprio a novembre nella "sua" Bologna, con una mostra curata da Luca Beatrice e prodotta da Elastica. "Con i quadri, i disegni, lo story board del primo video che ho fatto – racconta Carboni – e i block notes sui quali ho gli appunti di ogni mio album. Coinciderà con i quarant’anni, mamma mia, dal mio primo disco".
E prosegue: "Musica nuova non ne ho scritta, ma per la prima volta, dipingendo, ho usato gli audiolibri. Ho ascoltato tutte le opere di Natalia Ginzburg, di Grazia Deledda, del mio adorato Simenon, ho riletto i ‘Promessi sposi’. E così mi sono venuti degli spunti per testi possibili e anche una musica, per una canzone. Per adesso sono disordine che però, ora che sto bene, posso ricomporre. La mia vita si era slegata, aveva perso la certezza del tempo, la luminosità della prospettiva. Ora posso ricomporla e comincerò a farlo con le parole e le note. Non ti sembri paradossale, ma la malattia, sovrastando ogni impegno, mi ha dato una sensazione di libertà. Anche creativa. Non avevo scadenze, vincoli. Non dovevo rendere conto di lentezze e ritardi a nessuno".
Molta attesa, dunque, per questa mostra di memorabilia musicale e produzione d’arte visiva, parte della quale avevamo avuto l’occasione di vedere all’interno di ‘BOOMing Contemporary Art Show’ al Dumbo, nell’edizione pre-Covid del 2020, con la curatela di Maria Letizia Tega. Nella mostra ‘Cattedrali erranti’, per cui era stato creato lo spazio ‘VIACASARINI’ – dal nome della via in cui è nato nel 1962 – espose per la prima volta i suoi dipinti. Da sempre grande appassionato di arte, fumetti e illustrazione, ha spesso realizzato in prima persona i disegni per le copertine dei suoi dischi e nel 2004 ha prestato la sua mano per realizzare la cover dell’album ‘Bufalo Bill’, del collega Francesco De Gregori. Ma fino a un certo punto la sua arte è rimasta una questione intima. Poi nel 2019, a Lucca Comics, il primissimo debutto con 41 opere realizzate tra il 1998 e il 2019.
“Fino a quel momento avevo pensato solo alla musica e alle canzoni – affermò a suo tempo l’artista –. Di colpo mi resi conto che c’era anche un linguaggio visivo da mettere in campo per comunicare. E che dovevo gestirlo io, in prima persona se volevo che venisse fuori la mia essenza. Così ho incominciato a disegnare! Da lì in poi non mi sono più fermato".