NICHOLAS MASETTI
Cronaca

Luca Gombi e Luca Monaldi, vite spezzate all’alba. I vicini: “Sognavano di trasferirsi in campagna”

Duplice omicidio di Bologna. Chi conosce la coppia la racconta come cortese e molto riservata. Il ricordo del ristoratore: “All’ultimo compleanno invitato anche l’inquilino”

Luca Gombi e Luca Monaldi, vite spezzate all’alba. I vicini: “Sognavano di trasferirsi in campagna”

Bologna, 3 giugno 2025 – Luca Gombi e Luca Monaldi si erano sposati con unione civile nel 2023. Il primo era bolognese doc, proprietario di diverse case in città, già operatore socio-sanitario. Il secondo invece era nato in Toscana, nella frazione Terontola del comune di Cortona. Era cresciuto così in provincia di Arezzo, lavorando anche nel negozio di calzature della famiglia. Poi, il cuore lo aveva portato a Bologna.

Il massacro della coppia di Bologna: la fuga del killer, il giallo dei soldi

In alto Luca Monaldi insieme a Luca Gombi, sotto a sinistra la terrazza della loro casa in piazza dell’Unità, a destra uno dei corpi straziati portati fuori dall'appartamento
In alto Luca Monaldi insieme a Luca Gombi, sotto a sinistra la terrazza della loro casa in piazza dell’Unità, a destra uno dei corpi straziati portati fuori dall'appartamento

Dove aveva conosciuto l’altro Luca. Gombi aveva 50 anni, Monaldi 54. Quest’ultimo aveva festeggiato il suo compleanno, il 12 maggio, nella pizzeria ristorante dietro casa. A ’La vela’ di via Mazza, a due passi da piazza dell’Unità e nel cuore della Bolognina, infatti i due erano clienti abituali.

“Solitamente venivano a mangiare presto – racconta Lorenzo, il titolare –. Prendevano sempre la pizza e il dolce. Un mese fa, per il compleanno di Monaldi, erano tutti e tre”, riferendosi anche a Genaro Maffia, 48 anni, inquilino dei due, fermato dalla polizia all’aeroporto di Barcellona con l’accusa di duplice omicidio (foto).

Stando ai racconti dei residenti, Monaldi e Gombi vivevano di rendita. Questo perché il 50enne aveva diversi appartamenti in città e ultimamente ne aveva messi in vendita tre.

Pare infatti che insieme a suo marito Monaldi volessero trasferirsi in campagna. Lasciando così la città e il traffico, la confusione e lo smog.

Un sogno spezzato. La loro Fiat Punto azzurra è rimasta lì parcheggiata nell’area di sosta interna del maxi condominio della Bolognina.

Diversi ingressi, da via Ferrarese a piazza dell’Unità. Tanti residenti.

Una signora che vive nel civico 15, dove si è consumata la tragedia all’ultimo piano, dice di aver sentito dei rumori nella notte e ricorda la coppia così: “Erano persone riservate. Non mi aspettavo una situazione del genere”.

Un ragazzo del civico vicino, ma sempre residente nel maxi condominio, racconta: “Uscivano in auto, salutavano sempre, volti conosciuti nel quartiere. Insomma, persone tranquille”.

Gombi, tifoso del Bologna, aveva fatto parte anche del coro della chiesa del Sacro Cuore di Gesù. La sua famiglia è sempre vissuta nel palazzo, dai nonni ai genitori, entrambi deceduti. Anche Monaldi, diplomatosi all’istituto agrario, aveva perso sia il padre che la madre.

Della famiglia resta un fratello maggiore, residente in Puglia, oltre a zii e cugini. Così, nel marzo del 2023, l’unione civile.

Duplice omicidio di Bologna, la polizia in piazza dell’Unità (FotoSchicchi)
Duplice omicidio di Bologna, la polizia in piazza dell’Unità (FotoSchicchi)

Nel palazzo davanti, al civico 16, la polizia sale a casa di una famiglia residente al settimo piano. Il terrazzo infatti guarda proprio quello dell’attico dove vivevano Gombi e Monaldi. “Brave persone, le conoscevo di vista”. In terrazzo stendevano i panni insieme o facevano la grigliata. Cose comuni per una classica coppia.

Alcuni residenti si chiedono infatti come possa essere successa una cosa così macabra. Domande che si fanno anche al bar tabaccheria Tugnoli, all’angolo con via Matteotti. “Venivano a fare colazione qua da noi”, raccontano.

Un quartiere, quello della Bolognina, che finisce nuovamente al centro di vicende di cronaca. “Anche se diverse dalle altre volte, non è una cosa bella per chi è qua. Ormai vivere qua è diventato difficile”, racconta un signore che abita in via Matteotti, sceso in strada per capire cosa fosse successo. “La Bolognina è diventata un disastro, non so come si possa andare avanti così”.