Lucy Salani è morta, addio all’unica trans sopravvissuta ai lager nazisti

Aveva 99 anni, era cresciuta a Bologna. L’anno scorso il Comune le conferì la Turrita di bronzo. La testimonianza: “Durante il fascismo mi picchiavano e mi facevano fare cose schifose”

Bologna, 22 marzo 2023 – È morta a quasi 99 anni Lucy Salani, attivista nota come l'unica transessuale italiana sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti. Ne dà notizia il

fondatore dei Sentinelli e consigliere regionale lombardo Luca Paladini. 

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La Turrita di Bronzo a Lucy Salani

La Turrita di Bronzo a Lucy Salani

Nata come Luciano Salani a Fossano, nel 1924, Lucy era stata deportata a Dachau nel 1944, dove era rimasta per sei mesi, fino alla liberazione nel 1945. Dopo la guerra si era stabilita fra Torino e Bologna. Nel mentre, l'operazione per diventare donna, fatta negli anni '80 a Londra. 

Chi era Lucy Salani

La sua storia è diventata nota grazie alla biografia di Gabriella Romano 'Il mio nome è Lucy. L'Italia del XX secolo nei ricordi di una transessuale’, pubblicata nel 2009 da Donzelli Editore. Due anni più tardi Gabriella Romano ha realizzato anche il documentario 'Essere Lucy'. Nel 2014, il regista Gianni Amelio l'ha intervistata nel documentario 'Felice chi è diverso’.

Tra il 2020 e il 2021 Matteo Botrugno e Daniele Coluccini hanno girato il documentario 'C'è un soffio di vita soltanto’, dove la si vede a Dachau, dove era stata invitata per il 75esimo anniversario della liberazione del campo. Lo scorso settembre, a Milano, ha inaugurato la prima festa dei Sentinelli “perché avevamo fatto una mostra, 'Homocaust' - spiega Luca Paladini, portavoce del movimento - che raccontava le storie di persone passate dai campi di concentramento in quanto omosessuali. Per noi Lucy è stata una conoscenza arrivata negli ultimissimi anni della sua vita, abbiamo presentato il film che racconta la sua storia incredibile, è l'unica persona trans passata dai campi di concentramento, e tornata libera ha sempre fatto la sua vita da donna libera rivendicando il suo essere”.

Il racconto dei campi di concentramento

“Era terribile durante il fascismo essere transessuale - aveva raccontato Lucy alla festa dei Sentinelli -. Mi picchiavano e mi facevano fare delle cose schifose. Mi imbrattavano con il catrame e mi hanno rasato. Ho subito anche questo, ho preso le botte dai fascisti perché mi ero atteggiato a donna e per loro questo era inconcepibile”. Durante la prigionia a Dachau il suo compito era di “portare i cadaveri alla cremazione - aveva ricordato -, tutte le mattine dopo l'appello ero obbligata a trasportare i corpi dalle baracche”. L’anno scorso, il Comune di Bologna le ha conferito l'onorificenza della Turrita di bronzo. Nel 2019 per lei il Gay Center aveva chiesto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella la nomina a senatrice a vita. 

Lucy Salani, il documentario

Il documentario su Lucy Salani – ‘C’è un soffio di vita soltanto’ – era uscito il 10 gennaio, un’opera dei registi Matteo Botrugno e Daniele Coluccini. Il titolo deriva da una delle poesie scritte da Lucy negli anni e messe insieme durante la pandemia. Proprio come il documentario, girato per la maggior parte intorno al 2020, che ha come protagonista Lucy, la donna transessuale più anziana d’Italia. Un pezzo di storia.

Il dolore di Elly Schlein

"Che dolore enorme la scomparsa di Lucy Salani. Ci eravamo viste qualche mese fa, gli occhi sempre vivaci e pieni di luce", racconta la segretaria del Pd, Elly Schlein, con un post su Facebook. "La forza con cui ha affrontato una vita intensa, di impegno, di resistenza, di testimonianza per la libertà. Mancherà tantissimo", aggiunge Schlein. Anche il Pd di Bologna, città dove Salani ha vissuto a partire dall'infanzia e poi di nuovo dagli anni '80, le dedica un ricordo: "Con Lucy perdiamo la viva voce dell'unica donna trans sopravvissuta alle barbarie dei campi di sterminio. Lucy, persona libera e orgogliosa, faro straordinario della nostra storia, della lotta antifascista e testimone generosa, con il suo quasi secolo di vita ci lascia un'immensa eredità che avremo cura di tramandare", afferma la segretaria Federica Mazzoni, sempre su Facebook.

Il sindaco Lepore: “Grazie Lucy per i tuoi insegnamenti”

“Una vita, o come diceva lei, tante vite, vissute tutte sino in fondo. All’età di 98 anni ci ha lasciati Lucy Salani”. Il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, lascia il suo ricordo in un post su Facebook. “Era la donna transessuale più anziana d’Italia e per noi una autentica testimone di libertà e resistenza. A Lucy avevamo conferito la Turrita di bronzo lo scorso anno, come riconoscimento alla sua forza di sopravvissuta del campo di concentramento di Dachau, al suo impegno nel ricordare quell’orrore e per la tenacia con la quale, per una intera esistenza, ha difeso l’aspirazione ad una vita libera. Bologna città resistente, accogliente e plurale, sarà per sempre casa sua. Grazie Lucy per i tuoi insegnamenti”.

Il ricordo di Vladimir Luxuria

Anche Vladimir Luxuria ricorda Lucy Salani sui social: “Mi ha iniettato linfa vitale per continuare a credere nella lotta contro l'odio, il nazifascismo, la discriminazione. Piccola e forte, occhi magnetici e battuta sempre pronta. Si lotta per il diritto alla vita, una vita dignitosa tanto quanto la sua anima”. “L'ho conosciuta alla presentazione del bellissimo documentario su di lei ‘C'è un soffio di vita soltanto’ a Torino e a Bologna e - racconta Luxuria - ho trascorso ore con lei rapita dai suoi racconti”.

Arcigay: “La sua vita simbolo di Resistenza”

Anche Arcigay ricorda Lucy che “è stata una giovane poetessa e donna transgender riuscita a sopravvivere all'orrore del campo di concentramento nazista di Dachau. La sua vita è simbolo di Resistenza e di memoria storica. Il ricordo di Lucy vive nei nostri cuori e ci spinge a lottare con ancora più forza per affermare l'immenso valore dell'autenticità delle nostre vite”.

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